Chiara Pavoni: “Ogni testo per un’attrice è una grande occasione”

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E’ in scena al Teatro della Visitazione di Roma dal 28 febbraio al 12 marzo 2017 con un testo di Pirandello: “Così è…se vi pare”, adattamento e regia di Alberto Mosca. Questa volta l’attrice Chiara Pavoni è alle prove con un’opera che compie cento anni dalla sua prima rappresentazione. L’abbiamo vista al cinema in numerosi thriller, è stata al centro di spettacoli di grande impegno sociale, rivolti in particolare alle donne. Ora cerchiamo di conoscere attraverso questa breve intervista cosa significa per lei affrontare personaggi sempre diversi e lavorare con mentalità registiche varie.

Chiara Pavoni, cosa significa per te essere in scena con “Così è…se vi pare” di Pirandello?

“Avere la possibilità di confrontarsi con un grande testo, di un grande autore, con grandi personaggi”.

Il testo è stato rappresentato per la prima volta nel 1917, sono passati esattamente 100 anni, ma è ancora molto attuale. Da attrice come ti sei posta nei confronti del contenuto?

“Sono passati infatti 100 anni. Il mondo ha conquistato la velocità. Lo spazio e la tecnologia hanno reso la nostra vita diversa e più semplice, ma nell’arte e nella coscienza d’oggi come allora tutto è rimasto immutato e antico. Oggi non siamo ancora riusciti a risolvere la crisi di valori culturali e morali. La realtà descritta da Pirandello con le sue crisi ideologiche è la sua generazione ed è anche la nostra. Noi siamo afflitti dall’incapacità di elaborare valori nuovi e autentici”.

Che suggerimenti ti ha dato il regista Alberto Mosca?

“Si tratta di un modo di fare regia sicuramente originale. Mi ha incuriosito ed interessato conoscere un personaggio delicato e lontano da me e il suo aiuto è stato prezioso nel delineare i punti di forza nella sua lettura del testo”.

Ci parli del tuo personaggio?

“Non ci fermiamo alle apparenze” diceva Pirandello nel suo tempo. Inizialmente il mio personaggio faceva ridere, adesso non fa neanche sorridere”. E’ stanco, vecchio e solo per mezzo della riflessione fa superare l’apparenza e passare dall’avvertimento del contrario al sentimento del contrario”.

L’inconoscibilità del reale è il tema centrale dell’opera. Cosa rappresenta per te la verità?

“La verità reale e non personale è ciò che gli uomini concordano”.

Quali altri opere di Pirandello ti piacerebbe interpretare?

“Ogni testo per un’attrice è una grande occasione”.

Progetti futuri?

“Tanto teatro sicuramente. Continuerò con “Tragicamente rosso” il monologo contro la violenza sulle donne, scritto da Michela Zanarella e diretto da Giuseppe Lorin, ci saranno altri monologhi scritti sempre dalla Zanarella, ma non solo. Sarò anche nel nuovo spettacolo teatrale “Claudio lo straniero”, nel ruolo di Agrippina, la quarta moglie dell’imperatore, con la regia di Giuseppe Lorin. Mi auguro di arrivare in tante sale cinematografiche con il film diretto da Fabio Del Greco “Altin in the city”, dove sono l’attrice protagonista”.