La pallavolo in Italia. Sogno vittoria ed orgoglio.

La rivincita di un pallavolista

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La pallavolo in Italia. Quando iniziai questo sport una decina di anni fa lo feci nella più totale diffidenza.

Come non potevo?

Se c’è una cosa che ti insegnano fin da piccolo è che il calcio e il basket sono per i maschi, pallavolo per le femmine. Ero un bambino che era appena uscito da un anno di basket abbastanza disgustato e i miei mi avevano fermamente impedito di fare calcio.

E quindi iniziai lo “sport da femminucce”.

La gente quando rispondevo che facevo pallavolo si meravigliava. Eppure non me ne capacitavo: sia nelle palestre scolastiche che nelle spiagge lo sport più praticato è proprio il mio. Un po’ perché avvicina i due sessi come nessun altro sport può fare, un po’ perché ammettiamolo, chiunque si diverte a giocare a pallavolo. Mentre giochi avverti quella strana sensazione che ti fa gasare e gioire, incazzare e sbraitare.

Cadere per poi rialzarsi, sempre.

E i primi anni non sono stati affatto facili: partite contro le donne per insufficienza di squadre maschili, totale assenza di altri ragazzi con cui condividere la mia passione se non i compagni di squadra, scarsissima diffusione mediatica di questo sport. E non dico che é cambiato, perché le squadre maschili di pallavolo navigano ancora nei bassifondi dello sport italiano dato che qui esiste solo il calcio, ma dopo oggi spero che qualcuno apra gli occhi. In queste Olimpiadi è successo una sorte di miracolo.

Prima storica medaglia d’argento al beach volley. Finale per l’oro per l’Italvolley.

Noi non abbiamo solo il calcio. Senza nulla togliere a tutti gli altri sport, guardate dove siamo. Lo sport da femminucce. Troppo facile soffermarsi sulle palle scaraventate a 127 km/h, troppo facile notare come le squadre femminili siano state un’autentica delusione. C’è un qualcosa di magico.
Non farò il polemico perché non ne vedo nessuna ragione. La home intasata di post sulla pallavolo, gente che non sa nemmeno le regole che gioisce. Tutti sul carro del vincitore. Ma sapete cosa? Raccattate tutte le persone che potete e portatele sul carro, che c’è spazio per tutti.

Sapere che la gente ha guardato anche solo pochi punti mi riempie d’orgoglio.

Questo è il mio sport. Mi sono sfogato con le skyball di Carambula e i muri di Ranghieri, mi sono svegliato nel pieno della notte per seguire Lupo e Nicolai, ma soprattutto mi sono emozionato quando abbiamo giocato con le palle e con tutta la grinta possibile, quando abbiamo vinto 30-28 annullando 5 set point consecutivi, quando siamo precipitati perdendo 25-9 e ci siamo rialzati, con gli occhi pieni di voglia di riscatto. Certo, le individualità ci hanno salvato in alcuni momenti, ma questa è una Squadra che di individuale non ha nulla. Non pretendo che la gente la segua con la mia stessa grinta, so che finite le Olimpiadi ricomincerà la Serie A e ciao ciao pallavolo, ma quando i miei amici mi scrivevano in diretta le azioni dei set, apprezzando quasi esageratamente la partita, sono stato felice.

Ogni singola persona che si avvicina alla pallavolo è una vittoria.

Ogni bambino che prende in considerazione di iniziare questo sport è una vittoria. Il mio sogno è vedere bambini crescere avendo come idolo uno Zaytsev o un Giannelli, un Carambula o un Juantorena.
Ho ancora negli occhi le immagini dei giocatori distesi in lacrime increduli che festeggiano e mi riesce difficile scrivere qualcosa di coerente. Uno sopra l’altro, tutti abbracciati, li capisco. Ho provato le stesse emozioni nonostante i quasi 10000 km di distanza. Senza dimenticare l’allenatore, Blengini, in lacrime come un bambino. E quindi sì, tutti sul carro del vincitore e rimaniamoci che domenica alle 18:15 ci giochiamo un altro pezzo di storia. E non lo so se il meglio deve ancora venire o se è già arrivato, in ogni caso sarà trionfo azzurro. Questi ragazzi sono già nella storia e soprattutto nel cuore di milioni di italiani.

Complimenti a tutti, continuiamo a sognare, continuate a giocare così facendoci emozionare, e il risultato finale non sarà importante, perché per me avete già vinto. La pallavolo in Italia deve farci sognare.