Cosa significa essere libero? Nella mia biblioteca privata c’è un intero scaffale dedicato agli autori di origine italiana.
In questi ultimi mesi mi sono piuttosto dedicata a loro, e a come poterli presentare al mondo per non farli dimenticare come dai loro compatrioti, ma altrettanto per mostrarli a tutti gli amanti della lingua e letteratura italiana. Tutti bravi autori che in un certo periodo contribuirono in modo rilevante alla formazione e all’affinamento del mio gusto e delle mie conoscenze della lingua italiana. Alcuni di questi libri sono con dediche personali, alcuni invece comprati nei periodi in cui soggiornavo in Italia per perfezionare le mie conoscenze dell’italiano.
Questa mattina ho scelto i libri di un altro bravissimo poeta siciliano ( nato a Palermo nel 1931, deceduto nel 1987 a Budapest ), lo stimatissimo Rolando Certa.
Pubblicista, collaboratore di svariate riviste italiane ed esteri con opere poetiche, saggi scientifici, racconti, articoli dedicati alla letteratura ed all’arte. Per non dimenticare, fu anche un importantissimo politico del suo tempo esercitando la funzione di Consigliere Comunale della Sinistra a Mazara del Vallo (Trapani), rieletto per cinque volte. Nella sua bibliografia si trovano più di una ventina di raccolte poetiche tradotte in parecchie lingue, e per noi interessante perché negli anni ottanta (1980,1981,1982,1983) sarà uno dei più preziosi ospiti delle Serate poetiche di Struga, un Festival poetico internazionale, in cui venne tradotto e presentato anche nella lingua macedone con la raccolta “La tristezza ha un nome solo” (1981).
Festival dove si aggiudicarano il premio della “Ghirlanda d’oro” due grandi poeti italiani, Eugenio Montale (1073) e Eduardo Sangibetti (2000). Certa è stato tradotto in francese, greco, inglese, tedesco, ungherese, polacco, albanese, bulgaro, serbo-croato, turco, arabo e maltese. Della sua intera opera si occuperano molti critici letterari in Italia e non solo.
Per nostri lettori ho fatto una rapida scelta di una delle sue raccolte ispirate dai suoi soggiorni in Grecia – “Il sorriso della Kore” .
ROLANDO CERTA
L’OMBELICO DEL MONDO
Sparta o Atene?
Apollo non ama le statue
offerte dai guerrieri ma l’Auriga di Delfi
le corse dei cavalli
i giuochi olimpici
i canti di Pindaro e Bacchilide
l’infaticabile maratoneta.
A ridosso dell’incuocato Parnaso,
dove volano le aquile,
dolce sorride dipinto con la cetra in mano
e l’antica colomba della pace.
L’AMORE UN ESSERE LIBERO
L’amore è un essere libero e sovrannaturale.
È uno spiritto immenso, tempestoso ed immortale.
L’amore è come il fuoco,
accende i falò della storia;
è l’unica vera possibile
rivoluzione dell’essere.
Chi mi sente?
Tu certamente no.
Eppure vorrei che fosse l’universo
ad ascoltarmi, amore mio.
VIAGGIATORI DELLA SPERANZA
Avevo desiderio di un nirvana
di silenzio e oblio,
come quando l’atarassia
mi pervade come un sapore.
Le voci si fanno lontane,
sempre più lontane,
per poi piombare l’essere
in una atmosfera àtona.
Questa sera non è possibile.
Senza volerlo, sono sbattuto
nel vortice dell’emozione;
m’impiglio nella tela dei ricordi:
una voce, un nome, un segno lontano,
i colori del mare e del cielo.
Chi siamo?
Fantasmi di una notte d’inverno
che usciamo al sole
dalle scure penombre.
Ci svegliamo al mattino,
viaggiatori della speranza;
inseguiamo l’arcobaleno
per non morire.