‘’La diversità non come pregiudizio, ma come opportunità’’

Fin da piccoli, le nostre istituzioni educative, i nostri rapporti sociali e le nostre attività, hanno sempre sottolineato (sia accentuatamente e sia velatamente) le differenze che ci sono tra ogni singolo individuo attraverso una parola, la ‘’diversità’’.

La parola ‘’diversità’’ sta a significare una notevole distinzione, ma spesso la si usa per escludere determinati fattori personali e caratteristici di una persona in un contesto che non è abituato a differenti canoni o a diverse opinioni riguardo temi attuali.

In tutto ciò, dobbiamo constatare una realtà dei fatti: Quella che le diversità appartengono alla sfera sociale, perché naturali, perché sono state sempre caratteristica della nostra comunità.

Talvolta e con il passare del tempo, queste differenze, che possono concretizzarsi in un diverso colore della pelle, diverso orientamento religioso, politico, sessuale, si sono così radicalizzate e hanno avuto un declino che è sfociato in un fiume di pregiudizio.

Il pregiudizio attuale sulle diversità è il risultato di coscienze meno illuminate dalla parola che Gesù Cristo ci ha tramandato e insegnato con il suo esempio di atteggiamento nel corso della sua vita.

No, non è un lavaggio del cervello che vi voglio fare, non voglio assolutamente inculcarvi o fare apologia di nessuna religione. Vorrei solo prendere ad esempio le parole e i fatti di un uomo che, attraverso la sua vita, ha dato un messaggio universale a tutta l’umanità: Dagli atei ai credenti, dagli occidentali agli orientali, dal primo fino all’ultimo.

Ecco perché ritengo Gesù Cristo il più grande filosofo a favore delle diversità, meriterebbe un premio Nobel per la pace alla Carriera, ad Honorem.

Possiamo ricordare, quindi, la sua misericordia e la sua visione totalitaria ed eguale di tutte le diversità.

Oggi come oggi, siamo lontani da quel pensiero. Il razzismo, il classismo, la paura che si ha dell’uomo a fianco a noi, distrugge la strada che ha creato il Signore verso una società dove la diversità è e deve essere un bene di per sé, arrivando addirittura ad imparare dal prossimo, accettando le sue opinioni e pensieri sempre nei limiti del buon senso e della pace.

Tutti noi dovremmo comprendere il valore effettivo che le diversità possono donarci, senza lasciarci condizionare da differenze futili. Non è una differenza, che a noi può apparire grandissima, ad allontanarci dal nostro prossimo usando maniere offensive ed avendo atteggiamenti di esclusione.

Con il grande e giusto insegnamento che Gesù Cristo ci ha raccomandato di imparare, renderemo così questo mondo un posto dove tutti noi possiamo ritenerci veramente fratelli.

Solo accogliendo le diversità, ascoltando le problematiche, decidendo in sintonia con tutti per capire che le diversità possono essere opportunità di scambi culturali e umani, possiamo aiutarci a convivere in pace e camminare insieme verso la nostra strada.

Per adempiere al meglio a questi valori, è necessario schierarci sempre contro il dilagare di pregiudizi, avendo una mano caritatevole tesa per non deridere la diversità, ma di cogliere la bellezza della diversità.

Molti di noi riterranno questa disciplina difficile da seguire ogni giorno della nostra vita, però l’impegno e il pensiero devono essere rivolti a questo ideale, realizzando un progetto di vita che è consono alla vita stessa. Se quindi questa vita è un dono, regaliamo vita a chi soffre, a chi è escluso, perseguitato, non capito.

È la nostra coscienza che ce lo chiede, sono questi gli esempi che dureranno di generazione in generazione.

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Gianrenzo Orbassano nasce a Torino ormai ventuno anni fa, nel mezzo degli anni novanta. Lasciò la terra natìa per venir adottato dalla Campania (fu) Felix, da Caserta e da Casapulla, piccolo paese di provincia ma con una grande storia alle spalle spesso dimenticata. Frequenta e si diploma in un Istituto Tecnico Commerciale di Santa Maria Capua Vetere (CE) e scopre le poesie di Baudelaire e i racconti di Bukowsky, oltre alla musica cantautorale italiana ed inglese. Nel 2013 partecipa alla VII Edizione del Premio Letterario di Poesia ‘Alessandra Cosentini… Il senso della vita’’ riservata agli Istituti Superiori di II Grado della Regione Campania, ottenendo una menzione di merito. Nel 2014, con la Casa Editrice Spring Edizioni, pubblica il suo primo volume di poesie intitolato “Le mie notti”, riscuotendo un discreto feedback da parte dei lettori, presenziando ad eventi culturali e presentazioni nelle scuole, nei club e nei locali del casertano. Le sue presentazioni non passano inosservate per gli argomenti attuali trattati e dibattiti anche accesi, soprattutto in occasione della presentazione de ‘Le mie notti’ presso il Comune di Casapulla dopo che lo stesso autore ha precisato di non ritenersi un poeta. Affermazione ritenuta provocatoria a tal punto di causare diverbi e fraintendimenti tra i presenti e i vari intervenuti. Nel 2016, insieme alla regia di Alessandro Calamo, lancia un videoclip, “Amore Universale”, una canzone sulle dissonanze e sulle ossessioni derivate da un sentimento, l’amore, ormai praticato con troppa schematicità, senza considerare la spontaneità e la magia che solo l’amore può dare. Dall’ ottobre 2016 collabora con la testata giornalistica on line Caserta Focus diretta da Francesco Marino. Nel corso del mese di Aprile 2017, vince prima la II Edizione del Concorso di Poesia Free Mind organizzata dall’Associazione Arci Peppino Impastato di Falciano del Massico (CE) con la poesia ‘Svanire’. Sempre nell’Aprile 2017, si aggiudica la I Edizione del Premio Internazionale di Arte, Poesia e Prosa ‘’Caserta 2017 – La Catena della Pace’’ nella categoria ‘Sezione Giovani Poesia’’ con ‘Al sicuro’’.