Scatta l’amore tra Lino Banfi e Unesco. E’ da martedì sera che sui Social proliferano battute varie ed eventuali sulla nomina di Lino Banfi quale membro dell’Assemblea della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. In sostituzione di Folco Quilici, documentarista e scrittore scomparso un anno fa.
D’altronde, considerando i tantissimi film ricchi di battute dell’attore pugliese, l’ironia è servita su un piatto d’argento. Anche Blob si è prestata immancabilmente al simpatico giochino, mentre c’è chi propone Alvaro Vitali Presidente della Consob. A Salvini, invece, dopo aver elencato vari artisti del Nord come candidati papabili (Jerry Calà, Umberto Smaila, Renato Pozzetto), in nome di un campanilismo mai sopito nel leader leghista, ha detto nella sua solita diretta quotidiana che avrebbe preferito Andrea Bocelli.
Quale legame esiste tra Lino Banfi e Unesco? Cosa andrà a fare Lino Banfi all’Unesco?
Come spiega La Gazzetta di Modena, il ministero guidato da Luigi Di Maio ha precisato che “non sarà Rappresentante dell’UNESCO” ma parte dell’organismo che ha “lo scopo di favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi UNESCO in Italia. Si compone di un Consiglio direttivo che ha carattere operativo e un’assemblea dei rappresentanti indicati dalle varie amministrazioni”.
Il giornale però non ha perso occasione di mostrare un video di quando Lino Banfi fu testimone pro-vaccini. Il che vuole sottolineare, in maniera molto sottile, che ci sarebbe la solita incoerenza nella scelta dei Cinquestelle. I quali, come noto, hanno contrastato la scelta dei 12 vaccini obbligatori imposta dal precedente Governo Gentiloni.
Tra polemiche e ironie varie, vediamo perché la scelta di Lino Banfi all’Unesco non è così scandalosa.