Parco Mascagna ancora chiuso! Alberature tagliate e non sostituite, ceppi trasformati in sedili.
Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, promotore della petizione on-line sulla riapertura del parco Mascagna, petizione che ha superato le 600 firme, al sito https://www.change.org/p/comune-di-napoli-basta-con-i-ritardi-riaprite-in-sicurezza-il-parco-mascagna-chiuso-da-quasi-due-mesi, ancora una volta richiama l’attenzione di istituzioni e cittadini su una vicenda che da diversi mesi a questa parte tiene banco nella popolosa area collinare del capoluogo partenopeo.
“Finalmente il grande giorno è arrivato. Il 28 febbraio scorso – ricorda Capodanno – con due giorni di ritardo rispetto al termine indicato del 26 febbraio. Parliamo del giorno in cui ebbero inizio i lavori per messa in sicurezza delle alberature all’interno del parco Mascagna. Uno dei pochi polmoni di verde pubblico a disposizione dei cittadini, posto a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella. Tutto ebbe origine il 13 agosto dell’anno scorso a seguito dell’improvvisa caduta di un grosso ramo di cedro. Così, dopo quasi sette mesi dalla chiusura, avvenuta, per ragioni di sicurezza, i, finalmente si avviava l’iter per la riapertura del parco”.
“I lavori da realizzare – puntualizza Capodanno -, sulla scorta di quanto al riguardo pubblicizzato, erano molteplici. In primis l’immediato abbattimento di tre soggetti arborei con la loro sostituzione. Poi l’approfondimento strumentale per la verifica della tenuta radicale di altre cinque alberature. E, per finire, interventi arbori colturali sui restanti soggetti arborei indagati con interventi sia di tipo ordinario, quali rimozione di ramificazioni instabili, rimonda del secco e spignatura che straordinario, quali rigenerazione radicale con palo iniettore, consolidamenti branche mediante l’applicazione di tiranti dinamici “.
“In realtà – sottolinea Capodanno – da quanto ho potuto verificare personalmente stamani, all’interno del parco si nota che sono state tagliate numerose essenze arboree. Anche se non risultano ancora chiari i motivi per i quali si è dovuto procedere ad operazioni così radicali e per tanti soggetti. A testimonianza dei tagli effettuati resta il solo ceppo delle alberature che, in qualche caso, è stato trasformato addirittura in una sorta di sedile. Di nuove essenze, in verità, non se ne notano affatto. Inoltre le aiuole appaiono, per lo più brulle, e con molte chiazze prive del manto erboso “.
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