Discorso sull’ imborghesimento degli immigrati ex bisognosi e sulla tollerabilità dei comportamenti di alcuni. La società ha subito un rimpasto.
Ci trainerà la buona coscienza delle anime sensibili. Di qualsivoglia origine etnica e ceto.
La forte spinta di chi è scappato dal fango è a non dovervi mai più ritornare: magari sgomitando, se necessario scalciando, spintonando da presso, e respingendo chi è dietro. Poi, come in tutte le storie di grottesche brigate, qualcuno dirà:”..e l’ultimo chiuda la porta..!”Ma dal lato opposto una voce l’incalza:”…avanti, c’e’ posto! Non finirà mai: anche perché il moto a luogo è una principale caratteristica degli esseri viventi!.
Come ovunque accade, gli immigrati, economici e no, a causa del comportamento di molti, sono una categoria più tollerata che amata.
Il sentimento sta crescendo, semplicemente perché si sono incrociati, e continuano ad incrociarsi, gli EFFETTI dei loro transiti. Che fanno cumulo, stratificandosi nell’ambiente, nel nostro comune vissuto e nella memoria comune. A far gridare “allo straniero” pesa, su tutti quanti, la massiccia affluenza dei reietti da guerre e galere, favorita dalle relative patrie (ben contente di liberarsi di loro). Quelli che considerarono questa una terra, più che d’opportunità, di saccheggio. Non tanto diversamente di come fecero per qualche secolo gli incursori barbareschi. Per essa i più intransigenti userebbero, se la conoscessero, un’atavica espressione popolare dall’etimologia incerta:
(“La vigna dei cojoni..”)
Un’effetto collaterale delle diverse ondate migratorie, succedutesi nell’arco degli ultimi vent’anni, riguarda il CLIMA spirituale, ed alcuni atteggiamenti che prima eran meno diffusi o esasperati. Reciproche aumentate diffidenze, anche preventive e con risvolti quindi grotteschi. Difensivismo e pregiudizi scambievoli di vario tipo, senza nominare ogni giorno i reati per mano straniera esponenzialmente cresciuti, che di nuovo hanno strappato la serenità ritrovata con la fine definitiva degli “anni di piombo“(metà ’80). La difficile gestibilità di certa eterogenea nuova presenza, unita a quelle già presenti o ad emergenze ataviche come i Rom, ha portato, nel tempo, al rinnovarsi della tensione sociale, sensibile dalla persona comune già nella semplice vita di relazione.
Son cresciute le recinzioni fisiche e di più quelle mentali: siamo più guardinghi, scambievolmente più prevenuti, decisamente meno sereni e pronti a reagire!
In questo asseverati dalla congiuntura economica sfavorevole, che sta abbracciando l’Europa e sempre più individui e famiglie, dagli emarginati a salire (..!). Chi scrive non contesta i reati dello “straniero”. Ma pur con tema di marchio razzista, c’e’ da dire che un sentimento prevalente, insinuatosi per diversi motivi fra gli stranieri (dovendo qui, per forza, generalizzare) per anche comprensibili motivi è un sotterraneo cinismo utilitaristico, unito..certe volte..a serpeggiante invidia, e reattivo sotterraneo sprezzo per l’Italiano, in quanto privilegiato immeritevole. Rilevata vivendo il pensiero di tanti, oggi, aspiranti alla cittadinanza.
Più spiacevole, un certo disamore irriconoscente da figlio illegittimo quale molti si sono sentiti senza alcuna ragione, avendo casa se non colma, comunque non certo priva di doni che tradivano, invece, la generosità popolare.
Solo ad esempio generale della predisposizione italica (non per vanto, perché forse non lo farebbe più..) ..qualcuno, forsanche ingenuamente, ha ospitato in auto e scarrozzato per due giorni, e pagato il pernotto, ad una coppia nomade che dormiva in terra con la figlioletta, portata qui per cure. Tuttavia, non tutti gli ospiti sono davvero così bisognosi. Ma neppure a priori così meritevoli di tanto ossequio.. Alcuni gruppi etnici hanno addirittura(bando alle ipocrisie del politically correct..) una certa ostilità preterintenzionale, se non proprio ideologica o pseudoreligiosa, che “sperimentate” una sola volta, non si dimenticano più, ne’ si accettano.
Alla faccia di quel che possano negare i dettami del Partito o della Dottrina Sociale.
Il disappunto dei più non è superficiale, ne’ irrazionale, non è per pura prevenzione ormai..Non dopo tutti questi anni di convivenza. Qui, le esperienze individuali, accumulate, hanno cominciato a pesare da un bel pò.! Fuor dai microfoni, il giudizio totale di molti, finora ben disposti, più che il contrario andrà sul negativo. Con sincero rincrescimento, poiché sepolta una dittatura, rinvigoriti dal benessere e memori dei trascorsi da migranti, la gente comune ha dimostrato benevolenza, e quel carattere aperto, liberale, che ci contraddistingue (con riserve per alcune zone del Nord come sappiamo). Ma la ragione del diniego diffuso è ancora, e sempre la stessa, elementare, banale, e profonda ad un tempo.
Tanto che s’é persa nel coro strumentalizzato dei “contro”. Nessuno, in un regime libero, manda giù la PREPOTENZA di pochi, o molti ormai che siano, specie se NON invitati.
Venuti nominalmente per bisogno, ma arroganti nei fatti e negli spazi che prima, chi più ne aveva necessità, poteva ancora bazzicare; non avessimo già gli inevoluti nostrani, quelli esterni fanno più rabbia. Già solo per gli episodi minimi che in tanti possono numerare.
La tracotanza dello sconosciuto smuove lo sdegno patriottardo, anche a chi con la prosopopea della bandiera si detergerebbe volentieri gli orifizi.! A tal proposito…Per come platealmente affossa la causa dell’accoglienza, verrebbe da chiedersi quale “puparo” sia in realtà dietro al rapper nero “Bello Figo”, pur simpatico nel suo scanzonato non senso! Quale sia la lobby REAZIONARIA che lo paga, che lui lo sappia o no, per esibire gli spavaldi testi con i quali, riesce così bene a suscitare l’astio di quelli che abboccano, come nessun teorema leghista mai potrebbe..mettendo in pessima luce la categoria dei richiedenti asilo..!
Pupazzo coraggioso, o solo incosciente, ? Converrai quanto sia più insopportabile lo stronzo, o la stronza auto-imposta, e sopratutto DILAGANTE che fa meglio concorrenza ai nostrani, il cui senso di stare lì a romperti i coglioni..almeno trova continuità cogli gli ascendenti. Notorii, dei quali sai esser quelli degne repliche!
“E dunque, allora che ci posso fare io” (dice l’ “alternativa” Giovanna) “..se in barba a quanto predica il Papa per gli immigrati, e per TUTTI i bisognosi(d’ogni genere) chi ho visto mancare di rispetto alla donna, all’anziano..al povero di spirito, ultimamente e guardacaso, sono per lo più non- italiani!? Grave, pensando che la tolleranza è proprio il cavallo di battaglia con cui la categoria, e’ stata difesa giustamente.”
Anteponendo che molti singoli (anche senzatetto) o famigliole giunte dai diversi punti cardinali, pur con due soldi in tasca restano esempi di civiltà per tutti, il prossimo ”inusuale” punto di vista dell’amica, potrebbe turbare le corde sensibili alla morale inclusivista e libertaria.
Ma non è scritto da nessuna parte, si debba condividere il proprio passo e il proprio destino, proprio con tutti quelli oggi presenti, compresi gli stronzi per indole, e per convinzione culturale..!
Sperare negli uomini del domani, fino all’ultimo respiro, nonostante la memoria annoveri fin troppe delusioni..Più che deludente, è devastante. Lo è constatare il continuo l’opportunismo indignitoso cui davvero nessuno si sottrae (compatrioti inclusi)non appena si configuri una facile vittoria su debole preda. (In ciò son tutti campioni). Alla fascia debole, ora, appartengono le tre categorie di cui all’inizio. Anche chi alla Carità deve molto, se “qualcun altro lo legittima”, su chi pensa di poterselo permettere, tira fuori da subito gli artigli! Se singoli episodi personali, immersi nella soggettività, non fanno testo, adombrano, tuttavia, quanto di buono è stato prima fatto sotto il sole trascinandovi tutti gli altri. E nei momenti di solitudine, noi più in là con l’esperienza, ne riceviamo quella lettura nichilista sulla vita e sul genere umano, che prima o poi molti avran provato!
Vien voglia di mandare al Diavolo tutto e tutti, sapendo come andrà a finire, avendolo visto accadere troppe volte.
Non vorrei che, dopo anni di lotte e martiri, esistenze spese per la libertà e i diritti civili, un domani dovessimo ricominciar da capo. Ritrovandosi (chi ci sarà)a districarsi fra due, o più autoritarismi economico politici. Quello dei conservatori benestanti più retrivi, e spocchiosi:(brrr!!), appoggiati dai soliti poteri e per natura e interesse, fautori d’una società di maniere, che capisce solo l’apparire! Col quale coprire tanti vizi privati che, più delle pubbliche titolate virtù, ne improntano invece anima e carattere.! (Quel tipo di società strutturata che un nuovo Movimento, di coscienza, oggi vuol sfatare come mai prima altri sembrerebbe abbiano voluto veramente.) E se di rimpetto, ci si ritrovasse un altrettanto agiata e rigida —- nuova umanità d’importazione —-…anch’essa poco generosa e tollerante, ispirata ad un radicalismo addirittura trascendente, pseudoreligioso.?! “NO, quello non riuscirei a sopportarlo! Dovrei espatriare anch’io!
Si fatica a sopportare certa gente, che mai mi sarei sognata potesse ancora esistere, che mi fa respirare esattamente l’atmosfera della Spagna franchista o di qualche ridicola vecchia soap opera argentina..(meno male che la nostra è una repubblica liberale, sennò..) figurarsi, dovessi sottomettermi a nuove ALTRE dittature di pensiero!
(Tu mi capisci..) Ma dove son finite le care vecchie persone, non certo stupide ma miti, e serie, sulla cui intelligenza potevi fare affidamento?Quelle che sapevano riconoscere prepotenza e vanità, e le facevano sberleffi..piuttosto che lusinghe! Sembrerà una strampalata, personalissima retorica, ma il mio cruccio è nel vedere il conformismo spinto di tanti stranieri o figli di stranieri nati poveri(o almeno credo, non son sicura..)che vanno appresso nelle nostre comunità, al carattere che va per la maggiore (eesatto!) E purtroppo, sembra che da noi LA vana STRONZERIA di maniera, faccia ancora SCUOLA. Speravo che tutti i nuovi venuti dovessero far da esempio di non allineamento al pregiudizio, LIBERALITA’, compassione per la diversità.
Ma quello cui aspirano la maggior parte dei “sopraggiunti”che ho conosciuti, TRANNE TUTTI QUELLI D’UNA MINIMA CULTURA E SENSIBILITA’ PERSONALE è proprio il contrario: dover sembrare UGUALI.
Esibendo, non appena possono, i simboli del benessere ispirati a chi(“leccandolo”) fra noi sembri avere il maggior consenso, controllo, o autorità sugli altri.A parte questo -alcune- genti, portano con se’ i pregiudizi culturali, ai quali sono attaccati e inclini quanto e più di noi. Non sopporto proprio quando fan proprie quelle modalità egoistiche che un tempo avremmo definito “piccolo borghesi”, (specie verso altri immigrati di ultimo approdo), e alle quali, mi pare guardino con poco dispendio sentimentale, ma molto senso pratico..! D’altro canto, si comprende agiscano così per non finire emarginati. Cosa che a loro, costerebbe certo più che a noi! Però, sull’eventuale arroganza di certi, non vi sono scuse!