Giochi di carte, quali sono i preferiti dagli italiani?

47

I giochi di carte continuano ad essere tra i passatempi preferiti degli italiani. D’altro canto, si parla di attività che si possono improvvisare in più luoghi e in qualsiasi momento, ormai anche attraverso i cellulari. Basta un mazzo di carte per organizzare una partita a molteplici giochi. La fortuna dello Stivale è che può contare anche su tipologie di mazzi diverse: non ci sono solo le classiche carte francesi, ma anche quelle regionali, che sono legate a loro volta a giochi differenti da quelli che vengono messi solitamente in pratica con i mazzi più diffusi.

Se si parla di carte francesi, il primo dei giochi che viene in mente è forse assopigliatutto.

Per certi versi può ricordare la scopa, in quanto l’obiettivo è quello di raccogliere più carte possibili di quelle presenti sul tavolo. Nella variante rubamazzo è possibile addirittura rubare i punti dell’avversario quando la carta che si intende tirare è dello stesso valore di quella usata dall’altro giocatore nella sua ultima presa, che deve essere posta in cima al mazzo rimanendo visibile a tutti. Si tratta di giochi praticati perlopiù dai più piccoli, in quanto le regole sono piuttosto basilari e non richiedono particolare concentrazione.

Di tutt’altra natura, invece, sono il poker e il blackjack, diffusi principalmente nelle sale americane.

In questo caso ci troviamo ad avere a che fare con vere e proprie attrazioni del tavolo verde. Nel poker bisogna comporre delle combinazioni di carte che siano dello stesso seme e/o colore, oppure siano disposte secondo il naturale ordine numerico. Nel blackjack, invece, lo scopo è quello di arrivare ad un massimo di 21 punti o comunque di conseguire uno score superiore a quello del banco, unico avversario ad ogni mano. Questi giochi sono divenuti nel tempo talmente popolari che sono i primi a vantare delle trasposizioni digitali: il gioco del blackjack online può presentare però qualche piccola differenza rispetto a quello praticato dal vivo. In alcuni tavoli, ad esempio, non sono contemplate le “side bets”, ossia le puntate laterali che permettono di incrementare la vincita.

Tra i giochi più comuni con le carte regionali spicca indubbiamente la succitata scopa, ma il repertorio è talmente vasto che non ha molto da invidiare all’insieme di giochi che si possono mettere in piedi con le carte francesi. Durante le festività natalizie sono frequenti le partite a 7 e mezzo, che condivide peraltro tanti tratti con il blackjack. Anche qui, infatti, bisogna evitare di superare una determinata soglia di punteggio. Nel 7 e mezzo è presente un jolly, vale a dire la “matta”, rappresentata dal re di denari. Una differenza sostanziale rispetto al blackjack.

Ultimo ma non ultimo, impossibile non citare il 31.

Un altro gioco tipicamente natalizio e conosciuto soprattutto in Campania. Quando si raggiungono almeno 21 punti con carte dello stesso seme uno dei giocatori deve “bussare” picchiando il pugno sul tavolo per indicare l’inizio di un ultimo giro. Chi si ritrova col punteggio minore perde una delle vite a disposizione, ma se uno dei partecipanti arriva a 31 punti deve dichiarare immediatamente il proprio punteggio, senza “bussare”, togliendo così una vita a ciascuno dei giocatori rimasti.