Giovanni Giocondo

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MI CHIAMO GIOVANNI GIOCONDO E NON SONO TONTO, MA LO PRENDO NEL CULO DAL MONDO.

Il signor Giocondo e un onesto cittadino di una libera e democratica repubblica occidentale, perlomeno così si proclama l’Italia. Il tram tram della vita quotidiana è scandita da ritmi piuttosto semplici casa lavoro, lavoro casa. Essendo titolare di un piccola impresa di commercio al dettaglio non è più padrone del suo tempo ne della sua vita. La famiglia rappresenta la sua unica oasi di ristoro, ed il suo desiderio più grande sarebbe di avere più tempo da dedicare a loro in tranquillità.

Una mattina come tante altre il signor Giocondo si mette in macchina, avvia il motore, innesta la marcia e parte per raggiungere il suo negozio. Accidenti! L’insistenza di quella spia rossa e la lancetta a zero, indicano che il serbatoio è vuoto. Bisogna fermarsi a far benzina! Poco male pensa tra se e se il signor Giocondo. Proprio ieri sera parlavano in tutti i notiziari del crollo dei prezzi petroliferi di oltre il 50% dai massimi di alcuni mesi fa, dovrei beneficiare di un bel risparmio! Rincuorato da quell’idea si dirige fiducioso al distributore. Alla pompa però l’amara sorpresa, il prezzo e sceso solo di una ridicola manciata di centesimi, una sorta di contentino.

Deluso chiede spiegazioni al benzinaio:

“Mi scusi!”

“Dica pure signore!”

Risponde il tipo con tono gentile.

“Ieri sera in televisione dicevano che il valore del greggio si è praticamente dimezzato, come mai i prezzi dei carburanti non ne hanno risentito?”

“Se guarda bene signore si accorgerà che sono stati fatti diversi ritocchi al ribasso.”

“Guardi per favore non offenda la mia intelligenza e diciamo le cose come stanno veramente!”

“Consideri anche che il greggio di cui parlavano ieri sera arriverà alle pompe fra due/tre mesi quindi…..”

“Si ma quando il petrolio sale i prezzi alle pompe salgono di pari passo, se non addirittura più velocemente. E cosa succederebbe se nel frattempo che aspettiamo questi mesi ci fosse una nuova impennata dei prezzi della materia prima?”

“beh guardi non lo so.”

Il tono si fa meno cordiale e piuttosto seccato.

“Noi siamo solo l’ultimo anello della catena. Dobbiamo rispondere ai giganti petroliferi stando qui per un tozzo di pane senza considerare lo stato. Sempre più famelico non arretra di un millimetro dalle sue pretese anzi ne avanza costantemente di nuove……”

“Si si! Lo so! La solita vecchia storia delle accise di guerra e dei disastri degli ultimi ottant’anni. Ho capito va! È meglio pagare!”

“Bravo!”

Amareggiato ma impotente Giocondo riparte sconsolato. Appena alzata la saracinesca del negozio neppure il tempo di accendere le luci e già si presenta un signore alla porta. Già il primo cliente! La giornata comincia bene pensa. Invece si tratta del postino con una raccomandata in elegante busta verde. Resta sorpreso non avendo mai visto nulla di simile, chiede incuriosito di cosa si trattasse:

“Qualche contravvenzione!”

Si sente rispondere seccamente dal messo. Aperta la busta ne ha la conferma, si tratta proprio di una multa fatta da un famigerato autovelox su una tangenziale a scorrimento veloce. Stupito si interroga su come possa essere stato possibile senza che lui se ne accorgesse. Non ha mai visto cartelli, nessuna pattuglia di pubblica sicurezza in quei paraggi ne tantomeno macchinette posizionate. Si tratterà sicuramente di un errore!

L’indomani, sicuro del fatto suo, Giovanni Giocondo si reca nella stazione di polizia per far valere le sue ragioni.

Schiantato davanti all’inequivocabile prova fotografica comprende l’arcano sistema. Il tranello era scattato presso una nuova area di servizio in un tratto di strada in discesa dove facilmente si supera il limite di quei dieci/quindici chilometri orari sufficienti per essere multati. Ma come aveva fatto a non accorgersene? Semplice! I poliziotti, dopo aver ben mimetizzato la macchinetta dietro un guardrail si andavano a nascondere dentro la stazione di servizio. L’ingegnoso quanto malefico sistema aveva prodotto i suoi risultati, mietendo una quantità considerevole di vittime.
Ma, come si dice, i guai non vengono mai da soli! Il poliziotto con un sorrisetto sarcastico esclama:

“Signor Giocondo! Il terminale mi informa della presenza di altre due multe!”

“Ma non e’ possibile!”

“Lei e’ il signor Giovanni Giocondo?”

“Certo che sono io!”

“E allora ci sono altre due multe a suo nome.”

Naturalmente da quando era stata fatta la prima alla sua notifica erano passati un paio di mesi e nel frattempo la trappola era scattata più volte.

“Se paga subito evita le spese di notifica!”

La somma è divenuta piuttosto importante, Giovanni Giocondo decide di consultarsi prima con il suo avvocato di fiducia, oltre che amico di famiglia. Lo raggiunge telefonicamente, il legale allibito:

“È una storia che ha dell’incredibile! Si tratta di azioni premeditate per spillare soldi agli automobilisti. Una prassi che rasenta l’illegalità.”

“Allora possiamo contestare?”

Chiede fiducioso il povero Giocondo.

“Se volessimo inseguire la giustizia si, ma non in questo paese e per questa somma. Ti costerebbe di più, senza considerare il rischio di non farcela. Vuoi un consiglio da amico?”

“Si!”

“Manda giù il rospo e paga! Ti conviene dai retta a me!”

“Non è giusto!”

“Il mondo è pieno di cose ingiuste caro mio!”

Ho capito! Anche questa volta Giocondo se lo prende bello tondo, il conto!

Tornando, sconsolato e pelato, a casa ecco che vede un vigile intimagli l’alt con la paletta, si accosta ed apre il finestrino:

“Lei è in contravvenzione per eccesso di velocità!”

“Ma come? Ancora?”

Sicuro di non aver superato nessun limite scende velocemente dall’auto raggiungendo gli agenti.

“Vede lei viaggiava sui sessantacinque orari”

“A bene! Qui il limite è a settanta!”

“Fino a ieri forse, oggi è a cinquanta! Probabilmente lei non ha notato la nuova segnaletica!”

“Ma, ma quando l’avete cambiata?”

“Che domande, la notte scorsa!”

“Fatemi capire siete tutori della legge o un’associazione per delinquere finalizzata per l’estorsione ai cittadini?”

“Senta signore faccia meno lo spiritoso, altrimenti la denunciamo anche per offesa a pubblico ufficiale. E adesso favorisca patente e libretto così le facciamo il verbale.”

Sono Giovanni Giocondo ed anche oggi l’ho preso nel culo dal mondo.