Il debito emergente piace ai gestori dei fondi (più delle High Yield)

I fattori favorevoli al debito emergente.

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Il debito emergente piace. Ma perché? I gestori dei fondi di investimenti puntano sui titoli di debito emergente, anche se con meno convinzione rispetto a qualche tempo fa. Alla base di questa preferenza ci sono le valutazioni favorevoli (sia tecniche che fondamentali) al debito emergente. Al tempo stesso è scesa parecchio l’appetibilità delle obbligazioni high yield (quelle a alto rendimento, ovvero che tra prezzo di acquisto e cedola rendono all’investitore più della media del mercato), visto che gli spread sono giunti a livelli minimi.

Perché il debito emergente piace? I fattori favorevoli

Alla base di questa valutazione c’è un quadro macroeconomico molto propizio. A livello globale la crescita è ben sincronizzata, e riesce a sostenere l’espansione delle economie emergenti (e al tempo stesso anche i prezzi delle principali commodity). A parte alcuni casi isolati – e comunque molto pesanti – come Argentina e Turchia, i livelli di inflazione di queste economie stanno rientrando verso i target fissati dalle banche centrali. Proprio questo consente agli istituti di emissione di tagliare i tassi di interesse e di conseguenza far apprezzare le obbligazioni e sostenere la crescita economica.

Due casi di esempio

E’ chiaro che tra tutti i paesi emergenti ci sono casi molto differenti. Se Argentina e Turchia vanno evitate, India e Malaysia sono paesi che attirano i gestori dei fondi. L’India ha dato il via a una serie di riforme che hanno migliorato notevolmente la flessibilità dei conti pubblici. La banca centrale di recente ha alzato i tassi dopo 4 anni e la valuta ha dato prova di stabilità. Infatti il cambio Dollaro-Rupia, dopo aver stampato più di una candela doji trading forex, ha iniziato a viaggiare con candele quasi sempre ribassiste (cioè con la Rupia in apprezzamento). Ricordiamo inoltre che l’India è l’economia in più rapida crescita a livello globale (battendo il tasso di crescita della Cina del 6,8%).

Discorso simile si può fare per la Malaysia. Dopo parecchio tempo i fondi hanno incrementato le loro posizioni in portafoglio su questo paese. Del resto come evidenzia la strategia incrocio medie mobili il ringgit malese appare relativamente sottovalutato. Inoltre la valuta malesiana è molto più isolata da eventuali inversioni di rotta dei flussi globali di portafoglio rispetto al passato. Una combinazione rischio-rendimento che non poteva passare inosservata.