Intervista al dottor Virgilio Masini: un caso difficile

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Un caso complicato
Dottor: Virgilio Masini
Medico chirurgo specialista in Odontostomatologia
Via Piave 7
00187 Roma
Tel 06-8540759
Mail : studiodentisticomasini@gmail.com

Nel nostro lavoro capita a volte di imbattersi in casi di non semplice soluzione.
Ed è capitato a me questo paziente con dentatura in gran parte sana, ma che una forma
localizzata ed aggressiva di parodontopatia (comunemente nota come piorrea) lo
ha privato di tre incisivi e di gran parte del tessuto osseo e del legamento parodontale che
sostenevano gli elementi perduti con riduzione del volume gengivale
Una volta tolti i denti e lasciata guarire la gengiva (requisito indispensabile per poter procedere a qualsiasi terapia ricostruttiva) si visita nuovamente il paziente valutando attentamente gli esami radiologici e si ragiona sul da farsi.

La quantità di osso residuo sarebbe comunque sufficiente per inserire degli impianti e realizzare una protesi fissa sicuramente più confortevole per il paziente rispetto alla “dentierina” con i ganci che ha dovuto indossare nel periodo di attesa di guarigione della gengiva. Ma il problema è che i denti verrebbero troppo lunghi, con un’estetica scadente che, anche se parzialmente mascherata dal labbro superiore, potrebbe recare difficoltà psicologiche al paziente nel mostrare il sorriso; inoltre, l’eccessiva lunghezza degli incisivi potrebbe comportare al paziente difficoltà nell’esecuzione delle comuni manovre di igiene orale quotidiana.

Decidiamo quindi di ricostruire la porzione di osso perduto per permettere la realizzazione di tre capsule di lunghezza fisiologica, esteticamente gradevoli ed igienicamente facilmente mantenibili

In odontoiatria esistono varie metodiche per ricostruire l’osso perduto per infezioni o tumori.

Noi, che abbiamo frequentato a lungo i reparti e le sale operatorie della chirurgia maxillofaciale, abbiamo optato per una ricostruzione con osso autologo (ovvero osso del paziente stesso) prelevato dalla mandibola ed innestato nella sede incisiva.
Questo ci permette di lavorare in studio senza dover sostenere i costi dell’apertura di una sala operatoria, ricorrendo alla semplice anestesia locale magari con l’aiuto di un anestetista che pratichi una sedazione cosciente che nasconda al paziente il vissuto dell’intervento così che al risveglio, oltre all’assenza di dolore non abbia neanche il ricordo di quanto avvenuto. Il tutto senza necessità di intubare il paziente in ambiente ospedaliero.
Dopo un paio di ore scarse l’intervento termina e si può subito notare la netta differenza della zona incisiva del mascellare prima e dopo la nostra chirurgia. Mancano ormai solo i denti.

Ancora un po’ di pazienza e potremo inserire i nostri impianti nell’osso ricostruito e su questi realizzare dei denti naturali e di lunghezza adeguata.
Ma la parte più complicata è stata comunque eseguita

L’intervento è stato eseguito nello studio del dr. Fabrizio Sala in via Giordano Bruno Ferrari 39 ad Acilia