Matematica.

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Sei così altezzosa, Matematica.

Ti senti così grande, così alta, così potente, così superiore, così perfetta, così corretta: prova del 9, tutt’i conti ti tornano giusti, nessun errore, nessun dubbio.

Perfetta.

La Scienza di tutte le Scienze, immacolata, tutto chiaro e pulito. Ogni tuo numero è lindo e brillante e tutt’il Mondo s’inchina a te, tutt’il Mondo ti venera, t’ammira, tutt’il Mondo ai tuoi piedi, Matematica, e tu cammini, potente, com’una bella Signora, a testa alta, truccata, mani curate, smaltate, vestiti costosi ed attillati, tacchi alti. Superba. Perfetta. Regina.

Eppure, una nemica ce l’hai anche tu, Matematica.

Una nemica che non ti lascia tornar tutt’i conti. Sarà sol una bambina, un’inutile, piccola, bambina, in confronto a te, Matematica, ma si chiama Vita e con lei nessun calcolo serve più. Tutto inutile. Tutto crolla. Tu ti calcoli mille secondi, giorni, anni, viaggi, sogni, fama, gloria, destini, tutti sorrisi e poche lacrime e poi arriva la Vita e tutt’i tuoi calcoli si rivelano sbagliati. Sbagliati. Eh, Matematica, hai perso, questa volta. Con la Vita non c’è scampo: tu ti calcoli anni di pace e serenità e quella te li trasforma in pochi attimi, tu ti calcoli un secondo di pura felicità e quella in quel secondo ti c’infila l’Infinito.

Il tuo 8 girato a rovescio, Matematica, il tuo 8 stanco e sfinito, che credi, invece, sia Infinito, la Vita, te lo calcola in baci, in sguardi, in attimi d’allegria e corse in libertà.

Non c’è nessun Limite, poi, Matematica, nessun Limite che tenda ad x, quando si tratta della Vita. Nessun numero Razionale e nessun numero Irrazionale. Nella Vita, niente ha senso e, fai pur i tuoi calcoli, Matematica, ma la formula del Vivere non è esatta. Non è perfetta. Niente è perfetto, nella Vita, Matematica. Nessuna formula la svela, la Vita. Tu calcola pure le tue Funzioni, Matematica, ma nella Vita niente funziona. Niente è più equo, qui, nessuna Equazione. Il risultato non è compreso e nemmeno non compreso e non è neanche impossibile. Il risultato non è calcolabile.

Allora cosa calcoli, Matematica?

A cosa ti serve aver il Mondo sotto controllo, il Mondo tutto calcolato, ogni calcolo perfetto, se la Vita non ti torna, se nella Vita risulta tutto sbagliato, ogni calcolo inutile, ogni verifica diversa dal risultato. Inoltre, nessuna Radice, Matematica, se non le nodose mani degl’alberi, mille dita di legno nascoste dal Mondo, che si contorgono e s’intrecciano fra loro, per salvarsi, per resistere, per sopravvivere alla Vita. Nessun elevamento a Potenza, cara Matematica.

Nella Vita, le vere potenze, restan in disparte, schiacciate in un angolo e poi dimenticate.

Tutt’inutile, nella Vita. Nessun Quadrato e nessun Cubo, solo linee spezzate. E fra tutt’i tuoi Insiemi e Sottoinsiemi, Matematica, ogni tuo elemento resta solo, nella Vita. Addiziona, sottrai, moltiplica o dividi, ma è tutto solo un frantumarsi e poi rimetter insieme i propri cocci. Il risultato non torna. Non torna come prima. Le crepe rimangono, Matematica. Ben visibili. Profonde. Nel tuo risultato non si vede, ma, nella Vita, sì. Il Resto delle tue divisioni non rimane mai. Non resta niente, nella Vita. Tutto bruciato.

E prova tu, poi, Matematica, ad esser uno Zero, una nullità, un cerchio vuoto, nella Vita.

Piccolo. Apparentemente insignificante. Poi, la Vita ti ribalta qualcosa, ti sconvolge tutto, senz’avvisare, improvvisamente, ed ecco che, l’inutile Zero, trasforma ‘l suo misero amico 1 in un fantastico 10 o in un 100 o in un 1000 e l’inutile Zero si sente potente, almeno per un po’, così grandioso, il Re di tutt’i numeri, il primo della fila, davanti a tutta l’infinità dei numeri. Ma non bastano i tuoi calcoli, Matematica, perché alla Vita non basta e tornerà, com’un fulmine, sul vecchio Zero.

Il Re Zero si ritroverà presto con una barra che gli perforerà i delicati fianchi: Insieme Vuoto.

Insieme. Vuoto. Un ossimoro, quasi. Insieme. Insieme a mille persone, attorniato da infiniti numeri, sommerso dalla folla. Ma vuoto. Vuoto. Come la Vita, quando sfinisce e finisce e nessun calcolo la capisce e, tanto meno, la controlla o l’addomestica. Nessun calcolo ammaestra la Vita, Matematica. Allora, vedi, c’è forse qualcosa di sbagliato nei tuoi calcoli. O, forse, c’è qualcosa di sbagliato nella Vita. Calcola o Vivi. Calcola ‘l Mondo o Vivi la Vita. Ma non provar a calcolar la Vita, Matematica, i risultati muoiono.

– Camilla Frattolillo