Non ci sono territori albanesi e macedoni. O stiamo in piedi o cadiamo insieme

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L’infelice formulazione in un’intervista per Free Europe utilizzata dall’ambasciatore dell’Albania in Macedonia, e cioè “gli albanesi che vivono sul loro territorio in Macedonia“, ci obbliga a fare una serie di riflessioni. Questa è l’ennesima conferma che nella mente dei politici e diplomatici dei Balcani esistono due mappe: quella politica e quella etnica. La prima, quella imposta, che è il frutto di ingiustizie storiche e la seconda, quella desiderata, che unisce una nazione divisa.

Pericoloso, molto pericoloso.

Il rappresentante dello Stato albanese non può sapere, infatti, che molte persone di etnia albanese, cosìcome macedoni condividono un sogno comune di un Grande Stato. Il problema è che non si tratta dello stesso stato: i primi sognano una Grande Albania mentre gli altri vedono una Grande Macedonia ed i loro confini, in parte, si sovrappongono diventando una possibile causa di guerra.

Pertanto, il ruolo odierno dei politici e diplomatici è quello di richiamare le persone ad uno spirito di confronto con la realtà della vita multietnica ed insegnare loro ad utilizzare gli strumenti democratici per risolvere i complessi problemi interetnici.

Infine, anche se un sondaggio di opinione pubblica di Balcan Gallup Monitor, a partire dal 2010, ha mostrato che il 63% della popolazione albanese vuole uno stato unito albanese (66% della popolazione della Macedonia occidentale e l’ 83%  del Kosovo), esso non è in grado di ascoltare “la voce del popolo.” Quella voce, cioè, che conduce alla guerra.

Per quanto riguarda la Macedonia, non esiste nessun territorio albanese e macedone; o stiamo entrambi in piedi o cadiamo insieme. “La società macedone è plurale e può essere preservata solo come equilibrio permanente tra gruppi etnici, religioni, ed interessi. La società macedone non potrà mai essere assoluta, rigida e semplice, ma deve essere un equilibrio tra una moltitudine di interessi, verso i quali dobbiamo sforzarci con moderazione e tolleranza “.

Questa è una citazione presa da un articolo di Walter Lippmann, un pensatore americano liberale e giornalista per l’unità americana, scritto nel 1935. La parola “americano” è stata sostituita dalla parola “macedone”, e ho aggiunto le parole “gruppi etnici”. Ma il messaggio di Lippmann rimane invariato: “se vogliamo garantire una buona vita per i nostri figli, egli scrive, dobbiamo unirci attorno ad un nuovo nazionalismo.”

Il nostro nuovo nazionalismo ci obbliga ad accettare e ad amare la Macedonia così com’è, ovvero multietnica, piuttosto che dare spazio a quello che i leader nazionalisti sognano di raggiungere – ovvero una macedonia etnicamente pura.

Se guardiamo dove eravamo e dove siamo oggi nelle relazioni interetniche, si sono fatti dei passi avanti, prodotto del nostro enorme lavoro e sforzo comune, nonché godiamo del sostegno della comunità internazionale, del quale potremmo anche congratularci. Ma una cosa è certa: mai come prima macedoni ed albanesi  sono stati così fianco a fianco, in piedi in libertà e dignità nella loro Patria Macedonia.

(articolo tratto dall’ e-giornale macedone Info, 16 gennaio 2017)

Denko Maleski

Denko Maleski (1946) è un noto professore di politica internazionale e diritto dei sistemi politici contemporanei. Dottore-docente in Scienze Politiche, che teneva i corsi del secondo ciclo presso la Bowling Green University in Ohio (USA). Per un certo periodo coprì anche la funzione di decano della Facoltà degli studi interdisciplinari e di giornalismo presso l’Università di San Cirillo e Metodio a Skopje.

Molto attivo come analitico politico, Denko, è presente quotidianamente nei nostri giornali e riviste. La sua opinione pubblica è molto apprezzata. Ex-diplomatico, ex-ministro degli affari esteri del primo Stato Macedone, autore di più di una decina di libri (manuali) dedicati alle questioni internazionali. Ultimamente è stato pubblicato il suo libro “Bimbo di catrame“, con sottotitolo “La Macedonia nei rapporti internazionali dal 1991 fino al 1993” dove in modo autobiografico e molto vivo, come partecipante diretto a tutte le trattative e ai processi di scioglimento della Federazione ex-Yugoslava, ci da testimonianze sui fatti ed eventi cruciali che ci hanno portato fino alla separazione dalla federazione.

Nota biografica, scelta e traduzione a cura di Biljana Biljanovska

10 COMMENTS

  1. Oggidi, caro Elio, l’;intero mondo parla della cittadinanza, delle persone che degnamente s’identificano con i passaporti rilasciati di un Stato concreto. Come tutti che girano il mondo con un passaproto Macedone – sono logicamente cittadini della Repubblica Macedonia, che non ne ha nulla di coumne ne con Albania, ne con Grecia o Bulgaria,o la Sebia, solo le frontiere condividono questi Stati l’uno d’altro. L’identita’ nazionale o etnica rimane per l’uso privato, dentro un paese, o dentro una famiglia. Sul livello internazionale non ne ha nessuna iportanza, ne percentualiuta’ della loro presenza in un concreto Stato, ne loro provenienza. Solo il Stato da dove vengono e s’identificano con loro passaporti. CITTADINANZA E CIO CHE NE HA VALORE, NON ALTRO.
    Grazie delle possibilita’ apripre le discussioniu utili per noi tutti, cittadini eurpoei.

  2. In sostanza, mi riferisco a Elio: grazie per la reazione Elio e aggiungo che l’esistenza di questi siti e possibilita’ di esprimere nosgtre oppinioni e’ piutosto importante per tutti coloro che volgiono includeresi nelle discussioni per trovare una soluzione comune, utile per tutti, non solo per noi. Come si tratta talvolta delle questioni brucianti, per noi sarebbe piu’ che importante includere e ascoltare cosa ne pensano i Greci, gli Albanesi, e tutti coloro che ne hanno una oppinione diversa della nostra. Il piu’ importante rimane la possibilita’ che ci offerta di questa sitmatissima redazione di BombaGiu. Altrimenti non ne abbiamo altro spazio dove cercare le soluzioni per i nostri problemmi comuni. E sono cumuni e rimaranno per l’intera vita, perche’ lo siamo vicinanti diretti. Grazie.

  3. Non ho parlato di “stupide” provocazioni di questo “professore”. Ma volevo che capiste che un articolo pubblicato dalla vostra redazione costituisce anche un vostro punto di vista. l’articolo parla di 66% degli albanesi che se ne vogliono andare dalla Macedonia. Permettetemi di dire che le % sono molto piu alte…Tutti se ne vogliono andare da questo “stato” che pretende di essere lo stato l’erede di quello di Filippo e Alessandro Magno quando si sa chiaramente che i slavi sono arrivati nei balkani nel 8 sec DC al piu’ presto, quando erigono vicino ai quartieri degli albanesi la statua del Dushan (il re serbo del 13 secolo) quando non applica l’agreement di Oher (ohrid) per I diritti degli Albanesi e delle altre etnie, quando nella loro enciclopedia scrivono che i albanesi sono montanari apolidi…Ma vi rendete conto che questi pseudo-scienziati e pseudo-storici che insegnano nelle pseudo universita’ eclesiastiche non parlano nemmeno del “apparthaid” che fanno contro i Albanesi i quali nemmeno possono parlare in loro lingua..Sono diventati i zimbelli dei Greci, Bulgari e Albanesi.Nei balcani si racontano barzellette sulle statue di scopie in carton gesso..Pensa la perfidia, parlano della grande Macedonia per insinuare ..il nulla.. quando 40% della popolazione in Macedonia non e’ di Etnia macedone…Questi vogliono vedere problemi nella dichiarazione dell’Albasciatore Albanese…Mentre i problemi sono in Macedonia perche’ da 3 anni il governo loro non funziona. Se I albanesi avessero voluto, sarebbero saltati molto tempo fa’, ma questi non hanno capito che la pazienza sta finendo…

  4. Per capire la verita’ si devono sentire le due campane…Cosi come dovete fare voi della redazione…A questi Sig.ri, volevo dirgli che c’e’ un Agreement sottoscritto da parti macedone e albanese per introdurre come lingua paritaria su tutto il paese la lingua albanese. cosa mai successa. Gli vorrei dire basta con le provocazioni stupide sulle origini degli albanesi, basta con la segregazione degli albanesi e il loro lasciare senza investimenti le citta abitate da albanesi…Le redazioni “alternative” italiane si sono abituate a questi articolo.MI ricordo il tempo quando la Serbia faceva genocidio in Kosovo e questi parlavano di vittimismo serbo…

    • Buongiorno Elio. Grazie del vostro commento che rispettiamo. Il sito si chiama BombaGiù e, proprio per differenziarci da tutte le altre redazioni, noi diamo voce a chiunque. Le uniche cose che censuriamo sono offese a persone, etnie, religioni o qualora rileviamo che l’articolo sia volgare, fuori luogo o privo di verità. Biljana Biljanovska ha espresso il suo punto di visa che mi sembra rispettoso di entrambe le parti. Ovviamente il suo punto di vista non può e non deve essere quello di tutti quanti. Non mi sembra, però, che nell’articolo ci siano provocazioni “stupide” tantomeno non si parla di segregazione degli albanesi. Qualora lei avesse un punto di vista differente sulla situazione geopolitica della zona la pregherei di essere più preciso e/o di pubblicare un articolo di risposta su http://www.bombagiu.it/scrivi

      Cordialmente
      La Redazione di BombaGiu.it