Microscopica, insignificante a volte bizzarra, con forme strane, colori indefiniti; giallo, verde, marrone, bordeaux. Se la disegni o la dipingi puoi immaginarla stravagante ed irreale.
Ogni giorno appare nel tuo campo visivo, vicina o lontana questo poco importa, c’è.
Tu stenti a vederla, alle volte la calpesti, la sposti, la guardi ma non ti accorgi.
Di cosa dirai?
Non ti accorgi di quanto essa così piccola, immobile, spezzata o intera possa colorare ciò che si protende davanti a te. Rende la tua giornata più soave e ciò che risiede attorno a te vestito, come quando si susseguono le stagioni e tu indiscutibilmente sei indotto a cambiare abito.
Quante volte ti sei trovato a fissarla, da sola o in moltitudine e quante altre grazie ad essa hai trovato risposte. Non tanto per lei in sé per se bensì per la sua capacità di attrarti, come una calamita, in modo talmente forte da portarti a riflettere. Sui tuoi problemi, sulla tua vita, sulla tua felicità oppure sul nulla, ti è servita, basta questo.
L’hai vista cadere e un attimo dopo risalire, scomparire dinanzi ai tuoi occhi, protendersi verso quello che tutti chiamano l’incertezza blu.
É sottile come carta, schiava della temporalità ed è questo il suo bello ed il suo brutto, il fattore tempo.
Lei litiga con il tempo ma permette a te di guadagnarlo. Ciò accade solamente fissandola.
Com’è possibile chiederai?
Essa ha una funzione catartica quasi quanto una rappresentazione teatrale, più la fissi più riesci a trovare soluzioni. La soluzione ad un problema di matematica, l’ispirazione per un testo d’italiano, la risposta al problema che ti affligge ed anche il coraggio di fare una domanda o di chiedere qualcosa ch ti spaventa. Ti permette di guardare altrove, di varcare i tuoi confini anche solo per un attimo. Solo osservandola potresti trovarti trasportato in un’altra dimensione, in un altro paese e addirittura essere il protagonista di un film.
Ti fa fantasticare ma tu molto spesso la trascuri, non prendi in considerazione la sua validità ed il suo potere. Lei è come un dettaglio che completa il tutto, è come un testo ricco di metafore: incomprensibile e quasi invisibile direi velata, ma c’è e fa la differenza. Un secondo, un ora, un mese fa lo stesso, cambia qualcosa. La vita molto spesso si contorna di cose grandi, immense ma l’immensità che si crea è fatta di questi piccoli dettagli che ad uno ad uno si incontrano, si stringono la mano e si abbracciano per restare uniti, come un puzzle.
Le immensità con cui la vita si definisce non sono altro che tante piccole parti, una pluralità di parti che concorrono per farne parte. Lei è una di esse e può essere vista, guardata ed osservata. Da un banco di scuola, per distogliere l’attenzione da quella pressione circostante, da un ufficio per emettere un respiro di liberazione dalle troppe pratiche che attendono e da me in questo momento. Davanti a me, così piccola ed illuminata per metà dalla luna, non avevo mai colto il suo aspetto fino infondo e così neppure tu.
Perché resterà sempre e solo una foglia.
Ma quest’ultima è stata in grado di tenerti fisso sulle parole soprastanti, di ampliarti la mente e di farti riflettere. Ha fatto giocare i tuoi neuroni al fine di scoprire l’essenza del contenuto. Ti ha trasportato in luoghi, momenti forse anche epoche diverse, ma era una foglia.
Detto ciò spettatore, sarai ancora in grado di sostenere che il dettaglio non fa la differenza?
Che ciò che ci appare di fronte sia solo ciò che appare? L’essenza stessa della foglia nella sua completa realizzazione è apparenza. Senza di essa la sua profondità sarebbe vanificata, quel piccolo pezzo di natura è molto di più di quanto i nostri occhi possano vedere, oltre di essi però, attraverso l’iride c’è qualcosa, un meccanismo potente che ci permette di osservarla da tutt’altro punto di vista…