Abbandono
È uno strano vagare il viaggio interno
che non penetra sotto la pelle,
ma le braccia protende tutto attorno
al vuoto che separa gli spazi
e l’aria tesa,
che soffoca l’anima
come nei nove cerchi invisibili,
che scendono le scale della profondità
nell’oltremondo degli eunuchi
alla lunga attesa
dell’ultimo morso di piacere.
È una stanchezza dolorosa quella della delusione ,
che stringe i denti alla parola non detta
al caos diffuso nel rebus della foresta
Innalzata obelisco nell’abisso della tristezza, un molo
abbandonato
ai confini del deserto.
È più di un dolce svanire,
l’abbandono del pensiero …!
@ julja
Vol. “Namastè”