Alessio, Martina e quel viaggio a Berlino

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Nella calda estate del 1989 due giovani si incontrano sul Ponte Vecchio a Firenze. E’ un anno importante ma loro non lo sanno.
Dopo appena tre mesi sarebbe crollato il muro di Berlino ed una realtà di oppressione sarebbe finita.

E’ una calda sera d’estate quella quel 12 luglio quando Alessio e Martina si incontrano. Lui è uno scrittore di gialli storici ambientati nell’Ottocento, lei una musicista che lavora come segretaria in un’agenzia di assicurazioni, ma che vorrebbe vivere di musica. Suona diversi strumenti dalla chitarra, al pianoforte, ha frequentato il conservatorio. Fanno amicizia, Alessio le fa leggere uno dei suoi gialli storici , ambientati nella Francia di Napoleone Bonaparte dove un ricco possidente terriero della Provenza viene ucciso in circostanze misteriose la notte di Pasqua, mentre rientra dalla messa di mezzanotte. Martina legge il racconto e invidia un po’ Alessio che scrive così bene quelle storie.
Piacerebbe anche a me scrivere come te, ma io sono brava a suonare, non riesco a scrivere.

Tutti abbiamo le nostre inclinazioni, tu sei una brava musicista, io anche se amo la musica non riesco a suonare nemmeno uno strumento.

Parlarono tanto quella sera, si lasciarono verso l’una di notte, l’aria era calda, come lo è quasi sempre nelle notti d’estate.
Alessio si addormentò con il pensiero di Martina nella mente tanto che la sognò. Era proprio lei, alta, bella, capelli lunghi.
Era proprio una bella ragazza.
La mattina si svegliò, fece colazione e andò all’università.
Nei suoi pensieri però qualcosa era cambiato, non era più lo stesso. Si era innamorato.
Gli occhi di Martina il suo modo di fare, le erano rimasti nel cuore
Quel giorno di luglio, spirava un vento caldo, che metteva voglia di andare al mare, ma lui senza Martina non aveva voglia di fare niente. Si era innamorato di lei,ma non aveva avuto il coraggio di dirglielo.

Allora scelse di andare al bar, dove lei gli aveva detto che si incontrava con le amiche. Era un bar gelateria come tanti, nel centro di Firenze.

Infatti era proprio lì.
Lui la salutò ed entrò nella conversazione.
Martina disse “Faccio un concerto con altri musicisti il 1 settembre, vieni?”
E’ per beneficenza per i bambini dell’Africa.
Ma certo che verrò, è anche per una causa benefica,
porterò anche degli amici.
Si avvicinava la data del concerto e lui non vedeva l’ora di rivederla.
Lei però presa dal concerto, quella sera non lo salutò nemmeno.
Alessio ci rimase così male che per mesi non la cercò più.

Poi durante la primavera del 1990 si incontrarono di nuovo si parlarono e vide che l’amore non si era mai spento. Lei gli parlò del suo nuovo singolo che stava per incidere si chiamava Solitudine, era un pezzo molto intimista per piano e voce, lui del suo nuovo libro dal titolo Il futuro è già qui.
“Di cosa parla?” Disse lei.
Del futuro di quei paesi che erano governati dal regime comunista, un futuro di speranza, di nuove opportunità, così me lo immagino io.

Io dovrei andare a Monaco a suonare quest’estate, vado in macchina, perchè non vieni anche tu facciamo un salto a Berlino dopo il concerto.
Ma Monaco e Berlino sono lontane.
Lo so, ma ho voglia di visitare questa città divisa per anni.
Così ad agosto andarono in Germania.
Pioveva e faceva freddo il 16 agosto. quando arrivarono a Berlino.
La città aveva tutti i segni di anni di privazioni e dittatura.
Era grigia, tutto sembrava uguale, i grandi palazzoni colore della nebbia facevano da sfondo ad una città che doveva rinascere.
Siamo a Berlino
Mi servirà per scrivere il mio libro, fino ad ora me l’ero solo immaginata, ora la vedo con i miei occhi

Una città vuota, senza nemmeno un turista.

Mi piacerebbe parlare con chi ha vissuto la dittatura, ma non conosco il tedesco.
Sarebbe stato interessante sapere come si viveva sotto il Comunismo.
Ritornarono a casa e lui si mise subito a scrivere.
Scrisse per giorni e giorni e nacque un libro di 80 pagine.
Dopo che ho toccato con mano quella che era la Germania Est ed ho visto con i miei occhi cosa la dittatura ha lasciato, il libro è venuto come volevo.
I due giovani protagonisti del mio libro Petra ed Oleg avevano lottato per uscire dal comunismo, alla fine assaporano la libertà e Berlino diventa una città Europea come tutte le altre.

Quando lo darai alla stampa?

Devo ancora portarlo a revisionare questo viaggio però mi ha cambiato, grazie per avermi voluto portare a Berlino.
Hai altri libri in programma?
Sì uno sul Risorgimento un romanzo storico che parla di un patriota Fiorentino e di una bella signora Pratese,ma la strada da percorrere per vederlo nascere è ancora lunga.
Visto che stiamo così bene insieme,che ne dici se ci fidanziamo? Disse Alessio a Martina un giorno d’autunno, dopo il viaggio a Berlino.
Dai sarebbe bello, una musicista ed uno scrittore una vera e propria coppia di artisti.
Si fidanzarono.
“Vorrei imparare il tedesco” disse Martina.

Voglio parlare con chi ha vissuto la dittatura.

Ci iscriviamo insieme ad un corso
Sarebbe bellissimo.
Si iscrissero al corso ed impararono entrambi il tedesco
“Mi può servire” disse Alessio, sono un semplice ragioniere, conosco solo un po’ d’inglese ma con il tedesco potrò allargare i miei orizzonti ed uscire da quell’ufficio contabile in cui mi trovo: “Poi fare i conti non mi piace, sai mi sono messo a studiare Lettere” disse Alessio
Ce la farai a laurearti?
Non lo so, lo strada è ancora lunga e tortuosa.
“Io voglio vivere di musica” disse Martina. Questo è il mio futuro.
Chissà se ce la farai, il mondo dell’arte è spietato.
Spero di sì io ci credo e quando si crede in qualcosa, si realizza sempre.
“Lo so” disse Alessio. Vivere d’arte sarebbe bello intanto devo terminare l’università. Poi potrò insegnare chissà o solo dare ripetizioni.

Di cosa parla la tua tesi?

Delle influenza di Joyce su Italo Svevo.
Davvero interessante.
L’anno successivo a luglio Alessio si laureò. Piano piano ebbe successo e si dedicò del tutto alla scrittura.
Vedi che posso vivere d’arte, comunque ci vuole sempre un piano B ed io ne ho due, lavorare in un ufficio contabile che francamente non mi piace o dare ripetizioni di Italiano. Oppure continuare a scrivere che è la cosa che mi piace di più. Vedremo.
Ora torneremo a Berlino e ci faremo raccontare com’era la dittatura da chi l’ha vissuta.
Tornarono a Berlino l’estate successiva, questa volta in treno, da Firenze a Monaco e poi da Monaco a Berlino.

La città stava rinascendo, stavano aprendo negozi alla moda, bar, ristoranti

Andarono a mangiare in uno di questi era semivuoto, non c’era ancora voglia di uscire. Martina, parlando con il ristoratore si fece spiegare com’era Berlino Est al tempo del comunismo.
Lui disse:”a volte in Occidente, nell’Europa del benessere anche nella stessa Germania si usa facilmente la parola libertà, i giovani dicono che sono poco liberi ma hanno tutto. Il sapore amaro della libertà si sente quando questa viene a mancare come è successo a noi”. Ci vorranno anni per riprenderci, quando c’era il regime c’erano orecchie dappertutto, avevamo sempre la paura di essere spiati. Hai letto 1984?
Non l’ho mai letto.

Era un po’ come in quel libro di Orwell, solo che noi lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle.
“Grazie” disse Alessio.
Il libro era quasi finito, quando decisero di sposarsi.
Era il mese di aprile e la città scintillava nella primavera.
Il matrimonio fu una bella festa, dove furono protagonisti i libri di Alessio e la musica di Martina.
In luna di miele, non andarono alle Maldive, no…
Scelsero Budapest una città segnata dal comunismo, ma bellissima.
Qui si respirava la storia dell’impero Asburgico, oltre a quella più recente della dittatura.

La loro vita continuò all’insegna della musica e della cultura e anche i loro due figli impararono a suonare. Da grandi anche loro diventarono musicisti, avevano preso la strada della madre.
Alessio si rammaricava del fatto che nessuno di loro fosse diventato scrittore. Lessero i libri del padre e da grandi andarono anche loro a Berlino ed a Budapest a vedere quello che suo padre documentava nel libro. La loro era una famiglia con al centro la cultura, il sapere e la conoscenza degli altri popoli, formata a partire da un grande amore nato in una notte viaggio a Berlino d’estate.

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Testo di Claudio Lucchesi