Eravamo nei primissimi anni 80 e si lavorava in concessionaria.
I clienti che la frequentavano appartenevano a tutte le categorie dei lavoratori.
C’erano i fedelissimi professionisti, che ogni due anni cambiavano la vettura, quelli che non perdevano di fare i controlli ogni 5 mila chilometri e, quelli che non potevano economicamente e la cambiavano dopo tanti anni.
Ormai assistevamo alla gioia del ritiro della vettura nuova. C’erano quelli che arrivavano con tutta la famiglia e facevano le foto, quelli che lasciavano in officina la vettura approntata anche 5 o 6 giorni prima di ritirarla. Il collaudatore doveva quindi provvedere prima del ritiro ad una nuova veloce pulizia esterna.
Per ogni vettura che usciva era naturale per noi rivolgere al cliente la frase di rito, che altro non era che un augurio.

Tra questi clienti c’era un amico del collega. Questo signore non era “molto” agiato e dopo tantissimi anni, acquistava una vettura nuova.

Il suo entusiasmo era enorme.
Il caso volle che la vettura che già aveva un numero di telaio assegnato e fatturato dalla casa italiana a Roma, non arrivasse mai.
Veniva spesso a chiedere notizie, si controllava il tabulato e si rispondeva: “fra poco arriva”.
Un giorno il cliente osò pronunciare la frase: ”Ma non sarà successo qualcosa alla mia macchina?”
Il collega scherzando rispose:”Sì certo….è caduta dalla bisarca nel porto di Genova ed è finita in mare, la stanno asciugando!”
Si rise tutti insieme, su tale inverosimile finale…..e momentaneamente si chiuse così.
La macchina arrivò, si preparò per la consegna…….e noi birboni pensammo bene di fare uno scherzetto innocente ma evidentemente grossolano al cliente.

Chiunque avrebbe capito che era uno scherzo……..chiunque……..ma non lui.

Preparammo una lettera fasulla dell’allora Assicurazione che copriva gli eventuali danni che subivano le vetture durante il trasporto da Genova a Cagliari. La lettera era indirizzata al direttore della nostra Concessionaria. Allora non esistevano i computer, si doveva fare un lavoro di taglia ed incolla.
Il protocollo presente nella lettera….chiunque avrebbe capito che era fasullo, era lunghissimo e le lettere erano intervallate dai numeri, ma leggendo solo le lettere veniva fuori la parola:”zuzzurellone”.

Si diceva che la vettura telaio n…. era caduta nelle acque del porto di Genova. Era stata recuperata dal vigili del fuoco del luogo e si era provveduto ad asciugarla con phon professionali. Si erano asportate le alghe ed i licheni (??? già quello era di un assurdo incredibile) dai gruppi ottici. Si era provveduto a riparare i danni alla carrozzeria, si era fatta la messa a punto. I danni ammontavano a duemilioni e qualcosa. Si avvertiva la Concessionaria di non avvisare il cliente che non si sarebbe accorto di nulla. La lettera terminava con una firma anche quella assurda….conteneva il nome di Goldrake.
Pensiamo bene di mettere questa lettera (come se fosse stata dimenticata per errore) sotto i tappetini in gomma, proprio del sedile dell’autista.

La vettura si consegna e si pensa che il cliente…..una volta trovata la lettera si facesse una sonora risata, pensando a quei fantastici impiegati e operaio della Concessionaria straniera, che non volevano smettere di giocherellare.

Dopo una settimana, arriva il cliente imbestialito gridando: “Non dovevate farmelo, non è possibile”. Urlava e non la finiva mai di lamentarsi.
Cercando di calmarlo ci chiedevamo perché era così agitato.
Continuava dicendo che lui la vettura non la voleva, perché …perché presto si sarebbe arrugginita.
Ridendo a crepapelle ….si cercava di spiegargli che era tutto uno scherzo. Che una vettura che cade dal ponte non può più essere venduta, perché i danni sono talmente enormi che non è possibile ripararla.
Macché, ogni nostro sforzo fu inutile.

Pensavamo che passato il momento, si sarebbe reso conto dello scherzo.

Ma neanche per idea.
Dopo qualche giorno arrivò il Direttore dalla sede centrale.
Conoscendoci ….quanto eravamo “scherzosi”….arrivò dicendo nervosamente: “Marisa e Claudio venite nel mio ufficio”.
Poi rivolto al capo-officina lo avvisò che non dovevamo essere disturbati per una mezz’oretta.
Voleva fare il serio…perché l’avvenimento era di grande portata “psicologica” per il cliente……ma non ci riuscì.
Ci guardò e scoppio in una fragorosa risata dicendo:”Ma come vi è venuto in mente di fare a…. uno scherzo simile?”

“Straordinario e bellissimo…..ma io come Direttore vi devo fare una grande lavata di capo”. Meritate una lettera di censura, ma come si fa……a non ridere per una cosa simile?!! Ah ah ah! Grandi farabutti, siete dei grandi farabutti!!!

Certo che, sarà tosta fargli capire che è tutto uno scherzo al cliente.
Il cliente nonostante le nostre rassicurazioni, dopo avergli fatto vedere i bollettini dove assolutamente non erano riportati danni alla sua vettura, continuava a dirci che non si doveva consegnare la vettura che aveva avuto quel danno.
Non c’era assolutamente verso che si riuscisse a fargli capire la verità.
Allora per le vetture c’era l’assicurazione della casa madre contro la ruggine che, durava la bellezza di sei anni.
Non ci crederete cosa successe.…..
Dopo più di un anno la vettura presentò i primi segni di ruggine, cosa che non era ancora avvenuta per nessuna vettura.
Il cliente asseriva che quella era la prova provata dell’avvenuta caduta in mare della macchina.
Insomma, non siamo mai riusciti a convincerlo che la sua vettura MAI era caduta in mare.
La sua targa automobilistica mi è rimasta impressa nella mente a vita.
Quello che doveva essere un innocente scherzo…..non è stato capito dal destinatario!!


Auto in Mare

By Marinella Melis