Davide contro Golia: l’uomo e la natura

439

Sono case distrutte, ponti crollati e strade allagate; sono città rase al suolo e vie interrotte; sono la memoria andata persa e la morente quotidianità, i resti prodotti dalla forza distruttrice della natura, la quale non ha alcuna pietà, né limite.

Sono questi i momenti in cui l’uomo si rende conto della propria impotenza, nonostante gli appartenga quell’intelletto che si costringe nell’andare oltre le proprie capacità. Si alinea dalla natura stessa, la quale è una coscienza priva di coscienza, una serie di leggi che regolano il funzionamento del mondo e organizzano i doveri di ogni essere vivente. Da ciò scaturisce il contraddittorio e conflittuale rapporto tra uomo e ambiente, nel quale il vero protagonista è il primo, sempre in cerca di comprendere il secondo, senza mai riuscirci completamente. Scrutandone i segreto e capirne le regole, alle quali disubbidisce tentando di prevalerle. Perciò ci sono uomini che inquinano mari e terre e altri che difendono e amano la natura come fa un figlio con la madre; gli stessi, poi, che le conferiscono un intelletto, che non può avere in quanto essa è solo un insieme di fenomeni e altri esseri esistenti.

Ragion per cui se la natura deve far scuotere la terra, la scuote e se uccide, non le importa perché è impossibilitata a farlo; è inarrestabile proprio perché non ha volontà.

Per cui il vero conflitto, in realtà, è tra il senso di onnipotenza dell’uomo e il timore verso la propria debolezza, di essere solo una parte di questo immenso meccanismo. Ma una mente attiva non può essere solamente una parte e si indigna, si dispera, soprattutto se da questo interminabile sistema viene sopraffatto, se gli termina le persone care perché forse così sarebbe dovuto andare.

L’agire della natura è crudele se essa viene personificata, se le si attribuiscono qualità appartenenti solo al genere umano, quali la compassione, la pietà, la capacità di giudizio e la sospensione degli istinti per volontà dell’etica. Né il rimprovero, né l’amore incondizionato possono cambiare quell’immensa variabile che ne regolamenta ogni azione, alcuna battaglia o pianto la impietosiscono. Perciò che si viva e si protegga questo unico proprio vivere.