Giornali femminili

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Giornali femminili


“50 sfumature di rosso: la tinta ideale per il prossimo autunno!”

Volto pagina distrattamente, mentre i miei denti si crogiolano nel contatto con la cioccolata, della quale ho abbondantemente spalmato una fetta di pane bianco. Grazie, no, sono a posto, ho già fissato l’appuntamento con la parrucchiera per ravvivare il mio solito, banalissimo castano chiaro.

 “Il trucco per l’ufficio: tira fuori la donna in carriera che è in te!”

Come no, rifletto leccandomi le dita e rischiando di imbrattare la carta patinata, mentre osservo immagini che spiegano come ottenere un maquillage “velocissimo” utilizzando solo tre tipi di pennelli, due ombretti, due diversi mascara e un eyeliner. Ci devo proprio provare, ad alzarmi mezz’ora prima ogni mattina solo per aumentare le mie chances di fare carriera con uno sguardo.

Un’altra pagina scorre sotto le mie dita ombreggiate e odoranti di cacao, quando, all’improvviso, il sangue mi si gela nelle vene e le mie fauci rimangono aperte, senza osare richiudersi su quello che resta della mia fetta di pane e cioccolata, rimasta sospesa a mezz’aria nella mia mano. Alzo lo sguardo dalla rivista, ma non la chiudo: so di dover affrontare la realtà. Prendo un profondo respiro, e torno a concentrarmi su quel titolo scontato, sfruttato, banale, dozzinale, noioso, spaventoso.

“Sei pronta per la prova costume?”

Pronta? Ma certo. Si parla del costume di Carnevale, no? Da orso o da clown, ovviamente. D’altronde, mica è obbligatorio travestirsi da Eva Kant! Basta divertirsi…

Il titolo sembra guardarmi minaccioso, a ricordarmi che un poco di facile ironia non mi salverà dal pubblico ludibrio. OK, lo ammetto: mi sono un poco lasciata andare, ultimamente. Sì, ho quei rotolini sui fianchi, ma non si chiamano “maniglie dell’amore”? Già, peccato che li facciano piuttosto fuggire, i potenziali amanti. E la pancetta? “Donna panciuta sempre piaciuta…” Non era così? Un poco di cellulite, ma che sarà mai, ce l’hanno anche le attrici… Un altro sguardo al titolo basta per rimettermi nei ranghi: poche scuse, la situazione è disastrosa. Va bene: meglio darsi da fare.

Abbandono sul piatto i resti della mia merenda e vado a procurarmi una penna per prendere appunti.

Iniziamo con la dieta. Colazione: centrifugato di carote… Dove accidenti avrò messo la centrifuga? Sono sicura di averla, da qualche parte. Suppongo che il ricercarla mi farà già perdere il primo chilo. Pranzo: una ciotola di insalata mista condita con un cucchiaino di olio. Un cucchiaino? Tanto vale che le faccia salutare l’oliera da lontano. Cena: una sogliola al vapore… Il set per la cottura al vapore deve essere indubbiamente in compagnia della centrifuga.

Bene, concentriamoci sugli esercizi. Piegamenti, torsioni, addominali da eseguire ogni giorno appena alzata. Perfetto: considerando il tempo necessario, sarò costretta ad andare in ufficio del tutto struccata. Pazienza: in poche settimane, i risultati ripagheranno questo piccolo inconveniente.

Riguardo i miei appunti, sentendomi molto motivata. Da domani si cambia regime! Sorrido, soddisfatta di me, mentre volto di nuovo pagina.

“Ricette degne dei grandi chef: riscopri il piacere della buona tavola!”

Un momento, cara la mia rivista glamour. Stai scherzando, vero? Maccheroni, besciamella, ragù di chianina… Ho una domanda: come pretendi che tutto questo vada d’accordo con la dieta e il programma di esercizi che hai tanto scrupolosamente presentato due pagine fa?

Ho anche una risposta. La rivista vola nella pattumiera insieme agli appunti, mentre assaporo l’ultimo boccone della mia merenda.

Quasi quasi mi faccio anche un muffin.


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