Le botteghe del quartiere sono ormai un ricordo …

440

Le botteghe del quartiere sono rimaste purtroppo dei ricordi degli anni sessanta. Per noi ex bimbi del quartiere la Palma….su con gli anni, volevo ricordare la prima bottega di Sig.ra Laura, poi diventata di Sig.ra Gabriella, posizionata in Via Ostro, poi quella di Dante e di Pinella.
Appena arrivati nel quartiere, non esisteva fare la spesa grande, non esistevano neppure i frezeer, giusto c’era il frigo con la ghiacciaia.
La spesa allora si faceva ogni giorno.
Non esistevano neppure le confezioni della pasta.
Tutta la pasta era sfusa e si posizionava nei cassetti dei negozi, divisa per formato.
Ogni giorno le madri ci mandavano a fare la spese e la nostra frase rivolta al negoziante era: “ha detto mamma di segnare nel libretto”.

Il libretto era con la copertina nera ed il bordo sul rosa-rossiccio.

Con il tempo con quei libretti neri tanti negozianti si sono comprati le case …nel nascente quartier del Sole…lustri dopo….
Compravamo la pasta ad etti, ricordo che per il minestrone si comprava la pasta lunga e ricciata che quando cuoceva diventava fune da tiro per imbragare le navi al porto.Faceva volume e riempiva la pancia.
Per fare il minestrone si comprava l’estratto che vendevano in barattoli giganti di metallo.
Il minestrone si preparava di mattina presto e non come ora.

Ricordo che bastavano 15 lire di estratto per fare il soffritto per il minestrone, mia madre mandava me a comprarlo perché ero l’unica a cui faceva schifo, mentre mia sorella infilava il dito e nella carta oleata ne rimaneva la metà.
Si comprava la cremalba, ancora la Nutella non esisteva, arrivò anni dopo. La cremalba era divina, era color crema e rosa, a casa arrivava sempre con la carta oleata, ma era sempre poca perché chiunque di noi andasse in bottega, la mangiava cammin facendo.
Le merende allora erano fatte di pane e zucchero, oppure pane e ricotta con zucchero, oppure le marmellate a panetti rigidi della Massalombarda.

D’estate pane con uva….pane con frutta, pane senza niente….insomma……

I primi pacchi di pasta che conobbi erano della Gazzola, mi ricordo che avevano nel cartoncino i soldatini disegnati. Già allora avevano inventato la raccolta punti, tanti punti e tanti piatti Gazzola con i soldatini. Quando arrivarono eravamo tutti felici, che figata.
Nelle scale dei palazzi, capivi dalla mattina presto cosa avrebbero pranzato gli abitanti, i profumi erano inconfondibili.
Non posso dimenticare ogni volta che passo davanti alla porta degli Orrù il profumo del pane abbrustolito che Sig.ra Beatrice preparava ogni mattina.
Altro che latte e biscotti, si tostava il pane avanzato (se ne avanzava) dei giorni primi e viaaaa a scuola.
I profumi, gli odori e le sensazioni che provo quanto passo alla Palma sono stampati nella mia mente perché, sono i profumi, gli odori e le sensazioni della mia infanzia.

Al prossimo racconto….


Le botteghe di quartiere