Le città della musica


“Le strade piene, la folla intorno a me” così recitano i primi versi della canzone Città Vuota di Mina. Rappresenta uno scenario che in quest’ultimo anno sembra quasi surreale. Ho sempre immaginato come sarebbe stato svegliarsi un giorno nella propria città completamente desolata e, quando è successo veramente, ho fatto un po’ fatica a crederci. ma a riempire quel vuoto che la monotonia della quarantena ha portato, per me c’è stata questa canzone.

Come dice Mina tra le strofe di questo brano, non serve una pandemia a farci sentire isolati dalla gente del nostro posto.

A volte basta solamente l’assenza di una persona. Sono i ricordi, spesso legati proprio agli angoli del luogo in cui viviamo, che ci fanno pesare questa mancanza.

“Ma so che la città, vuota mi sembrerà, se non torni tu”. Percorro spesso strade che mi ricordano i bei momenti passati con persone che ormai, in quella grande stazione che è la vita, hanno preso un treno diverso dal mio e non ci siamo più incontrati. Ma a quel senso di malinconia del passato si contrappone una strana nostalgia del futuro, di qualcosa che deve ancora avvenire, di qualche canzone che devo ancora ascoltare o di qualcuno che devo ancora conoscere.

La mia città non è vuota come quella di Mina, è invece piena, piena di ricordi. Ma ora ho voglia di nuovi ricordi in nuove città.

Magari in città a cui, come la mia, è stata dedicata una canzone. Mi vedo ad esempio nella Piazza Grande di Lucio Dalla o nella Napul’é di Pino Daniele; magari nella Roma Capoccia di Venditti, o forse rimarrò ancora per tanto tempo a mangiare la pizza ed essere il solo sveglio nella Frosinone di Calcutta.

Non so dove andrò a finire, ma so che la musica mi accompagnerà sempre in questo lungo viaggio.


Le città della musica