Lidl spia i suoi dipendenti. Se qualche mese fa si era tanto discusso della scelta di Amazon di introdurre braccialetti per i suoi dipendenti, con la funzione ufficiale che muovendo le attrezzature verso i polsi dei dipendenti, le mani vengono liberate dall’utilizzo degli scanner e gli occhi non devono più guardare lo schermo. Con il vantaggio che i lavoratori ogni giorno utilizzano scanner palmari per la gestione del magazzino con l’introduzione di braccialetti elettronici.
Così da sapere con precisione se le mani dei lavoratori si stanno muovendo nel posto giusto. Questi dispositivi hanno provocato anche uno sdegno trasversale: dai partiti di ogni posizionamento, ai sindacati, passando per le associazioni dei consumatori, fino alle istituzioni europee.
Tuttavia, un nuovo pericolo incombe sulla privacy dei lavoratori, sempre più minata dalle nuove tecnologie. Per una sorta di Schiaviasmo 2.0. non sembrerebbe proprio. I giornalisti d’inchiesta del programma tv francese Cash Investigation si sono infatti calati (letteralmente) nei panni dei magazzinieri della Lidl, facendo assumere (ovviamente in incognito) uno di loro per provare in prima persona cosa voglia dire lavorare per la catena tedesca di hard-discount.
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