Scopriamo i valori nutritivi della noce di cocco, le sue proprietà benefiche, come si apre e come si conserva, ed il suo impiego sia in cucina che in altri ambiti.
La noce di cocco è il frutto del cocco, pianta appartenente alla grande Famiglia delle Palme, probabilmente originaria del Sud-est asiatico e della Melanesia nell’oceano Pacifico.
Nell’antichità si è diffusa nell’area del Pacifico con molte varietà, differenti per grandezza, forma e colore del frutto stesso. Gli Europei la scoprirono durante le esplorazioni del Nuovo Continente, come il viaggio nelle Indie di Vasco de Gama.
La pianta ed il frutto
Oggi le coltivazioni di cocco si estendono lungo i litorali dei Paesi tropicali, quali India, Sri Lanka, Filippine, Indonesia, Thailandia e Messico, che ne sono i maggiori produttori. Nel sud dell’Europa la coltivazione è possibile solo nelle serre calde con umidità elevata.
La palma da cocco fa parte della Famiglia delle Arecacee ed il suo nome scientifico è Cocos nucifera. La pianta raggiunge anche i 40 metri di altezza e si trova fino ad altitudini di 600 metri.
Il suo frutto, chiamato noce di cocco, pesa 1-2 kg ed è una drupa voluminosa. I frutti sono raccolti a grappoli, di solito in numero di 5-6, ciascuno composto da una dozzina di noci.
Quando si trova sulla pianta, la noce di cocco è avvolta dal pericarpo, un avvolgimento fibroso, sotto il quale si trova un guscio duro e sottile di colore marrone, al quale è attaccata la polpa.
Al centro del frutto una parte vuota accoglie un liquido bianco opalino, zuccherino e rinfrescante, definito acqua di cocco (da non confondersi con il latte di cocco che si ottiene macinando la polpa). Questo liquido si trasformerà, con la maturazione, in una polpa bianco-avorio.
La polpa (detta copra o noce di cocco) e l’acqua rinfrescante che si trova nella cavità, sono la parte commestibile del frutto.