Sono solo parole, a volte languide carezze, che escono in silenzio, come tiepide brezze.

Dicono tutto, non fanno rumore, son pezzi di cuore, son note d’amore. E’ la mia sinfonia, la mia sintonia che tra giorno e notte mette armonia, tra buio e luce non fa distinzione, lei sente e conosce la mia direzione. Non c’è ragione, non c’è illusione. E’ tutta emozione che nasce dal cuore. E’ un fiore che è nato su roccia e ha lottato, intemperie, siccità, un campo ha creato con ogni varietà. Non teme più nulla, ora è laggiù in quel campo ch’era pietra ed ora è la sua culla. Fiore che non colgo ma che lascio riposare, è stato già guerriero ha bisogno di farsi amare. Inneggio alla vita ma inneggio anche alla morte, non c’è l’una senza l’altra di saperlo sono forte. Come io e te che siamo indivisibili, due cuori e un’anima, amori insostituibili.

Un campo di papaveri rosso come il fuoco, la passione dura poco per chi non sta al gioco.

Al gioco della stima, della pazienza, della costanza, e di tanta immaginazione di vedere il cielo in una stanza. Di vedere il tango in una ruga, il primo bacio nel fil canuto, il primo sguardo nell’andar tremando, che ad amare si impara amando. E che a vivere si impara vivendo, e a morire si impara….vivendo. Amando, vivendo, morendo, ogni minuto me ne sto andando, voglio vivere ogni secondo, con te per mano intorno al mondo. Se per un istante mi lascerai la mano, per me sarai già troppo lontano. Ci sdraieremo in un campo di grano a guardare le stelle, tu sarai tra le più belle. Noi le faremo cadere con la forza del pensiero, ed esprimeremo dell’eterno il desiderio.

Cammineremo per dolci valli e colline, metropoli e città, e quando la morte sarà vicina, la inviteremo tra noi, e scapperà.