L’ europrogettista è una figura professionale che negli ultimi anni si è affermata nel mercato del lavoro con interessanti prospettive di sviluppo occupazionale. Si tratta di un professionista specializzato nei diversi programmi di finanziamento dell’Unione Europea, con specifiche conoscenze teoriche e abilità operative nell’ambito del project management e del project financing.
Sono sempre più numerosi gli enti pubblici e privati che decidono di rivolgersi ad esperti del settore per partecipare ai bandi pubblicati dalle Istituzioni europee. I fondi europei, infatti, vengono molto spesso percepiti dalle organizzazioni del territorio come una realtà lontana dal proprio agire quotidiano e spesso inaccessibile. Affidarsi ad un professionista della progettazione europea, quindi, può essere una valida risposta all’esigenza di affrontare un percorso di progettazione complesso, che richiede senz’altro un grande dispendio di tempo e di forza lavoro.
L’ europrogettista è diventato ormai una figura-chiave per la presentazione e gestione di progetti europei in linea con le richieste della Commissione Europea, in uno scenario caratterizzato da forte competitività e alti livelli di professionalità.
L’ europrogettista ha una preparazione trasversale e multidisciplinare. Le sue competenze spaziano dalla capacità di progettazione tecnica, all’abilità nel costituire partenariati mediante il coinvolgimento di più soggetti del territorio. Requisito fondamentale è possedere una profonda conoscenza del contesto istituzionale e sociale di riferimento, con particolare riguardo alle politiche europee, nonché la capacità di costruire percorsi progettuali trasversali ai diversi piani (locali, nazionali e comunitari), con la creazione di un processo di partecipazione condiviso.
Dal punto di vista delle attitudini personali, l’ europrogettista deve avere forti inclinazioni alla creatività e alle relazioni interpersonali. Un ulteriore ed indispensabile requisito è costituito dalla conoscenza di almeno due lingue dell’Unione Europea, di cui una è l’inglese, nonché una buona preparazione informatica.
Non esiste una laurea ad hoc per diventare esperto di europrogettazione. Visto che si tratta di operare su tematiche finanziarie, una formazione economica o giuridica può essere un ottimo punto di partenza, ma non basta, è infatti necessario acquisire competenze specifiche, per esempio partecipando a corsi di specializzazione o master. Consigliamo, in ogni caso, di scegliere sempre percorsi formativi gestiti da professionisti riconosciuti, che abbiano maturato un’esperienza diretta nella realizzazione di progetti finanziati dall’Unione Europea.
Trattandosi di una professione dinamica, la parola d’ordine è “aggiornamento”. Partecipare assiduamente a workshop, seminari, webinar e info day su specifici programmi permette, infatti, al progettista europeo di offrire un servizio di consulenza affidabile e aggiornato sulle tematiche di rilievo. Particolarmente utile, inoltre, risulta la condivisione delle best practices con altri professionisti e la capacità di mantenere buoni rapporti interpersonali tra i vari soggetti coinvolti nei progetti.
L’esperto in progettazione europea può trovare impiego in diversi contesti lavorativi: società di consulenza specializzate nei fondi europei; aziende che partecipano abitualmente ai bandi europei e necessitano al loro interno di figure professionali con una specifica competenza di settore; associazioni no-profit; pubbliche amministrazioni, per fare solo qualche esempio. L’ europrogettista è, però, soprattutto un professionista qualificato che gode di grande autonomia e può prestare consulenze esterne come freelance o crearsi una propria società. Per una formazione di qualità e per un lavoro sicuro in Europa possiamo indicare una Scuola specializzata di alta formazione europea Eurotalenti :mail direzione@eurotalenti.it .
L’ europrogettista è soprattutto un professionista qualificato che gode di grande autonomia e può prestare consulenze esterne come freelance o crearsi una propria società.
Importante: E’ la figura professionale più richiesta sul mercato del lavoro. Per fare progetti europei non bisogna aprire una partita iva perché viene riconosciuto il lavoro di professionista in base al bando e quindi non bisogna emettere fattura
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