Rambo , storia di un poliziotto onesto con la faccia pulita

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Rambo , storia di un poliziotto onesto con la faccia pulita


Il nuovo maggiore del battaglione è onesto, è un poliziotto onesto.

Questa è la notizia. Appena ha preso il comando ha fatto capire chiaro e tondo a tutti che i vecchi metodi sono finiti, che tutto cambierà, costi quello che costi. I suoi sottoposti o non ci credono o sono terrorizzati perché hanno l’acqua al collo, devono a questo e a quello, devono riscuotere e fare dei favori, devono ricevere i soldi dell’erogazione del gas, di internet, la percentuale sul trasporto alternativo … I tempi però sembrano cambiare, nuovo vento sta soffiando tra i vicoli della favela. E oggi in molti tra gli uomini dell’ordine scendevano armati fino ai denti pronti allo scontro. Non tollereranno il traffico di droga, non accetteranno la percentuale sulle vendite, o meglio, quelli che continueranno a comportarsi come prima se la vedranno con lui, con Junior Rodrigues.

Faccia pulita da bravo ragazzo. Denti lucidi e bianchi. Viene da una buona famiglia di classe media e crede in quello che fa.

Al mercato la signora con le sporte ha detto:
– Finalmente un poliziotto onesto!
– Non esistono poliziotti onesti – ha replicato un tipo piccolo che caricava una lampada.
– Stai calmo, Joao – gli ha sussurrato la moglie, la compagna o forse la sorella reggendogli il braccio – che poi ti ecciti per niente -.
Joao l’ha guardata con disprezzo e ha soffocato il disprezzo nella sigaretta che si è acceso davanti al barbiere strapieno di clienti e di capelli lunghi e fluenti, fin sulle spalle.

Fuori dal barbiere la polizia aveva fermato un camion, e un poliziotto con la mitragliatrice al collo gridava a brutto muso al conducente, un ciccione con l’espressione da assassino.

Joao ha tirato tre boccate alla sigaretta: – Non esistono poliziotti onesti, porra! – ha ribadito e ha gettato il mozzicone per terra. Una brutta donna vestita con una gonna larga, da zingara, è passata, ha raccolto il mozzicone ancora acceso e se l’è fumato.

Nel saliscendi c’erano scontri furtivi tra chi saliva e chi scendeva, la favela era piena di gente e a mezz’altezza, tra il Largo do Boiadero e la Roupa Suja, sotto il massiccio inquietante della collina, tre tipi seduti su un divano sfondato vendevano cocaina. Nel vicolo buio un tipo barbuto identico a Lucio Dalla faceva da palo. Era armato e sonnecchiava. La pistola fuoriusciva dai bermuda ma lui sonnecchiava e chiunque avrebbe potuto prendergli l’arma tanto non se ne sarebbe accorto. Uno di quelli che vendevano aveva i capelli rasati e una bella barba da musulmano e pareva divertirsi, faceva delle facce strane. Erano allegri, erano tutti allegri mentre vendevano cocaina.

Di Junior Rodrigues, nemmeno l’ombra.

Ma tutti sanno che c’è, che dall’alto del Commando della Polizia, nella parte alta della favela, dopo la Rua Dois, dall’alto del Commando della Polizia attraverso un sistema di telecamere Junior Rodrigues sta osservando, sta riflettendo. Dicono che appena potrà partirà all’attacco e i primi a prenderle saranno i suoi propri compagni di battaglione.

Questo è quello che commentavano nel baretto scavato nella roccia due tipi magri, uno era appena tornato dalla casa di una madama del Jardim Oceanico alla quale aveva sistemato la parte elettrica di una parte della villa. Manca ancora la cucina, la luce della cucina la sistemerà domani.
– Junior Rodrigues, il Maggiore Rodrigues gli farà un culo così ai suoi commilitoni! – ha affermato lo smilzo.
Ad ascoltarlo un ragazzo appena uscito da un ufficio (in camicia e cravatta).
– Sei sicuro?
– Era ora. Era ora che ci mandassero un poliziotto onesto!

C’è una certa attesa per l’operato del nuovo Maggiore. Gli equilibri di potere a Rio stanno cambiando.

A Niteroi ieri sono stati arrestati cento poliziotti corrotti. La bancarotta dei conti pubblici sta producendo effetti imprevedibili, tra i quali, chissà, una nuova ondata di idealismo tra le forze dell’ordine.
– Il Maggior Rodrigues è alto due metri, forte come un toro, l’altro ieri ha affrontato un commilitone sorpreso mentre fumava uno spinello in servizio e gli ha spaccato due denti.
– Prima lavorava nei reparti speciali e ha servito l’esercito ad Haiti.
– E’ entrato da poco nella polizia e ha fatto subito carriera.
– E’ amico di un senatore e vuole mostrare che è venuto per cambiare le cose.

Nel bar, tra moto taxi e gente che si alza e che si siede (tra açai e panini al formaggio …), due adolescenti parlano del Maggiore Rodrigues.

Sono pieni di brufoli. Uno nella mano tiene il cellulare con una foto. La mostra all’altro. Non è la foto del Maggiore ma di una ragazza dai capelli neri lunghi fino alla schiena e con una voglia color caffelatte sul collo.
– Te la sei scopata? – chiede l’altro.
L’adolescente più brufoloso, pieno di vergogna, mostra un timido sorriso.
– Sì – risponde.
– E come è andata?
– Lei il giorno dopo mi ha lasciato.

– Ah, ah – ride quello – E’ meglio che ti consegni al Maggiore Rodrigues e gli dici che ti può mettere pure dentro …

– Cazzo dici?
– Nemmeno sei riuscito a scopartela.
– Cazzo dici? Io l’ho scopata ma a lei non è piaciuto.
– Era bella?
– Hai visto la foto?
– Dalla foto non si capisce.
– Sì che si capisce, è una dea e io ne sono innamorato … Andiamo a farci una canna?
I due si alzano e cercano un angolo appartato nel quale rollare una canna e fumarsi tranquilli un po’ di marijuana. Per il momento non rischiano granché ma, coi tempi che corrono, e con le nuove direttive del Maggiore Rodrigues, può anche essere che questa sia l’ultima canna che si fumano.

Dal mio blog.