Treno per la vita


Cosa ci aspetta . . .

Il treno era fermo nella stazione, la città brulicava di persone, c’era il mercato e come di consuetudine la gente faceva le sue cose.

Il treno aspettava. . .

Cosa ci aspetta. . .

Li porteranno penso in un’altra città. Non so dove sono diretti i video sono spenti.

Ancora il gioco regge rispettiamo le regole e’ come si immaginano. La città, la spesa, il lavoro.

Ideologicamente è corretto.

Qualcuno sospetta.

Sembra una vita normale.

Normale lo è solo che. . .

Tra il percorso logico e la realtà un po’ si perde il valore.

Se è un lavoro di merda non è che è contento anche se cittadino.

Lavoro è lavoro.

Il treno parte.

Dove andate? Chiede uno un po’ curioso.

Andiamo in un’altra città a lavorare.

Che lavoro andate a fare?

Ce lo devono dire.

Lascia la stazione e il treno si perde dalla vista.

Un uomo si chiede cosa faccia la gente in questo periodo e cosa faccia lo stato.

Nota delle stranezze nella vita reale. Si la gente lavora ma non funziona più di tanto fa poche cose oltre il lavoro. Le uscite sono limitate e sono un po’ noiose.

Sono sempre su gli stessi posti fermi.

Quell’uomo passeggia per la sua città, beve un bicchiere di vino lavora anche lui ma non gli risulta tutto normale.

Non crede nell’ineluttabilità dell’esistenza.

Continua a bere nel suo momento libero.

Torna a casa si allunga sul divano è solo.

Accende la televisione cioè il computer.

Guarda le news cerca di capire.

Si addormenta sul divano con il computer acceso, c’è odore di fumo e di vino.


Treno per la vita

Poesia di Daniele Foglini