Sfilate per i migranti, sfilate antirazzismo, sfilate antifascisti, sfilate anti-discriminazione…

Ma vi indignate tanto? E non vi accorgete della discriminazione proprio alla vostra tavola?

Il fatto è che esistono buoni pasto per il lavoratori da 3,50, 5,25, 6,00, 8,00, 10,00, 15,00 €. Oppure, come in certe aziende sia private che statali, c’è il pasto in nota spese che spesso non ha limiti: questa è una vera discriminazione.

Possibile che un lavoratore che magari ha faticato debba fare un pasto con pochi euro mentre chi magari è stato seduto su una scrivania al fresco d’estate e al caldo d’inverno secondo la stagione, pasteggi invece al ristorante?

Quindi giornalmente si è discriminati e non ve ne siete mai accorti? Ma dove vivete?

Sposate solo le cause che sono di massa, e sponsorizzate e esternate cose che fondamentalmente sono dannose senza accorgervi del male che vi circonda.

Il pasto deve essere uguale per tutti.

Anzi diciamo che certe categorie di lavoratori avrebbero bisogno, secondo il lavoro che svolgono, integratori e una dieta favorevole e nutriente in base al lavoro faticoso; invece a cosa assistiamo? Lavoratori che consumano energia che si devono sfamare con un panino e una bibita, oppure se vogliono qualcosa in più, devono aggiungere almeno la metà del valore del loro buono, mentre pasciuti impiegati stanno con le gambe sotto la tavola in qualche trattoria.

Questo risulta davvero fantastico specie se non ci si accorge di tutto questo, come non ci si accorge del potere di acquisto che si è dimezzato e le spese sono raddoppiate, e cosa fanno politici e popolino? Manifestano per i migranti, per il fascismo che è morto, ecc ecc.

Bisogna prendere coscienza e smetterla di agire in modo condizionato secondo le tendenze del momento, valutare quello che ci circonda, e capire il bene della nostra nazione.

La paura di essere additato come razzista o fascista, fa perdere la realtà dei fatti e spesso le persone sopportano le discriminazioni per essere conformisti.

Fortunatamente il popolo si sta svegliando, anche se con notevole ritardo.

Bisogna lottare per le giuste cause e per la giustizia. Ma questo è possibile solo se si esce dal mondo virtuale e si inizia a ragionare con la propria testa e nell’interesse generale non solo delle piccole realtà nelle quali viviamo.

IL PASTO di Nico Colani

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Nico Colani nativo di Genova. Si diploma elettricista e in elettronica ed in seguito la sua passione per il digitale lo vede applicarsi da autodidatta in informatica e sviluppo web, poi è titolare per vari anni di una piccola impresa di trasporti. Nico assiste al fiorire di periodi di grande boom industriale ed economico per l’Italia partecipando anche a varie attività sindacali per la tutela dei diritti lavoratori. Eterno pensatore e provocatore, Nico Colani si è sempre impegnato, attraverso vari mezzi di comunicazione come il suo blog decennale di satira “Guanot” e più recentemente con “Il Macigno” ad individuare i grandi paradossi sociali nella vita contemporanea fino ad estrapolarne le sue dissonanze. Il suo è non solo un invito a meditare, ma a sollecitare pareri al fine di aiutare la propria società a ristabilire gli equilibri sociali, culturali ed economici persi nei cambiamenti generazionali dove si è scelto di crescere e maturare senza consapevolezza storica e culturale del proprio paese di origine. Il suo motto è sempre stato “Ruit Hora”, ovvero “Il Tempo Fugge”. Isabella Montwright