Spesso mi capita di sentire gente che non si meraviglia più di nulla.
Ma io personalmente continuo a meravigliarmi vedendo un popolo che si convince che il reddito di cittadinanza sia un segnale di onestà, e ancora più folle il reddito di nascita.
Fa parte di una cultura di furbi e indolenti.
Il reddito di cittadinanza può essere in qualche modo utile quando ci sono delle condizioni di crisi lavorativa, di problematiche di una persona o di una famiglia con seri problemi.
Ma non può essere chiesto a viva voce come un diritto e unica fonte.
Il popolo non si può ridurre a questo, il popolo deve chiedere lavoro, che le tasse siano più che dimezzate in quanto la tassazione attuale è da suicidio.
Il popolo deve chiedere che le aziende siamo incentivate a rimanere nel territorio italiano e non a fuggire per colpa del fisco vampiro. E ancora, il popolo non può chiedere a gran voce il reddito di cittadinanza, ma purtroppo con il reddito di cittadinanza si è potuto prendersi il voto di un popolo bue.
Forse ci sarebbe da chiedersi se la proposta del reddito di cittadinanza (fine a se stesso) sia un’ allodola per nascondere l’incapacità di chi la propone di rimettere in sesto il paese e rendere il popolo finanziariamente autonomo?
Il paese non recupera la sua capacità produttiva con una regalia che ha un limite di tempo e non risolve.