La raffigurazione che abbiamo dell’ Arca di Noè è quella di una grossa nave capace di trasportare migliaia di specie animali. Una tavoletta di argilla di oltre 4.000 anni fa, però, riporta a galla la verità: ovvero che in realtà era rotonda.
Un giorno, un uomo di nome Douglas Simons andò al museo con una tavoletta ricevuta da suo padre, il veterano della RAF Leonard Simmons, che ne era entrato in possesso quando era in servizio in Medio Oriente subito dopo la guerra. La tavoletta era custodita in una cassa comprata in un bazar. Era di colore marrone chiaro, delle dimensioni simili a quelle di un telefono cellulare e ricoperta di caratteri cuneiforme. La tavoletta racconta la storia “babilonese” del Diluvio Universale.
L’Arca avrebbe avuto la sbalorditiva superficie di 3.600 metri quadrati, con pareti alte 6 metri, di forma rotonda (“lascia che la sua lunghezza e la sua larghezza siano le stesse”, secondo le istruzioni divine) di circa 68 metri di diametro. Erano previste cabine per gli umani e per gli animali suddivise in 2 piani. La raffigurazione che abbiamo sempre avuto dell’ Arca di Noè è quella di una grossa nave e non di una specie di zattera come racconta la tavoletta, ma se dobbiamo riflettere l’Arca non doveva navigare, non doveva andare da nessuna parte, doveva semplicemente galleggiare nel modo più sicuro per proteggere e portare in salvo il prezioso contenuto. Come Finkel ha detto riferendosi all’Arca rotonda “per quanto ne so, nessuno ha mai pensato a questa possibilità”.
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