La raffigurazione che abbiamo dell’ Arca di Noè è quella di una grossa nave capace di trasportare migliaia di specie animali. Una tavoletta di argilla di oltre 4.000 anni fa, però, riporta a galla la verità: ovvero che in realtà era rotonda.
La tavoletta babilonese in questione contiene, infatti, i dettagli sul materiale utilizzato per la costruzione dell’ Arca di Noè. I progetti dell’Arca sono tra i più importanti documenti antichi mai scoperti. Sulla tavoletta sono incise le istruzioni in dettaglio di come l’Arca doveva essere, il materiale utilizzato, le misure esatte e la sua forma peculiare, tonda, un tipo di imbarcazione che all’epoca conoscevano molto bene: il coracle. Oggi in Iran, in Iraq, in India e in Vietnam è ancora usato un tipo di coracle circolare.
La scoperta è di grande rilevanza perché getta anche nuova luce su importanti dettagli della storia del Diluvio Universale. La tavoletta incisa con caratteri cuneiforme è considerato come uno dei più importanti documenti umani mai scoperto sulla Terra.
Irving Finkel, esperto di scrittura cuneiforme del British Museum e autore di “The Ark before Noah” (l’Arca prima di Noè) scritto dopo la scoperta nel 2014 della tavoletta contenente i progetti di Noè, racconta come è entrato in possesso della tavoletta babilonese.
Un giorno, un uomo di nome Douglas Simons andò al museo con una tavoletta ricevuta da suo padre, il veterano della RAF Leonard Simmons, che ne era entrato in possesso quando era in servizio in Medio Oriente subito dopo la guerra. La tavoletta era custodita in una cassa comprata in un bazar. Era di colore marrone chiaro, delle dimensioni simili a quelle di un telefono cellulare e ricoperta di caratteri cuneiforme. La tavoletta racconta la storia “babilonese” del Diluvio Universale.
“Alla fine abbiamo capito che si trattava di uno dei più importanti documenti umani mai scoperti”, ha detto Finkel, “E’ stato davvero un momento da infarto scoprire che la barca del diluvio doveva essere rotonda. E’ stata una vera sorpresa”.
È interessante notare che, secondo l’antico testo, per la costruzione dell’ Arca di Noè sono stati usati enormi quantitativi di corda di fibre di palma, di legno e vasche di bitume caldo per impermeabilizzare la nave finita.
L’Arca avrebbe avuto la sbalorditiva superficie di 3.600 metri quadrati, con pareti alte 6 metri, di forma rotonda (“lascia che la sua lunghezza e la sua larghezza siano le stesse”, secondo le istruzioni divine) di circa 68 metri di diametro. Erano previste cabine per gli umani e per gli animali suddivise in 2 piani. La raffigurazione che abbiamo sempre avuto dell’ Arca di Noè è quella di una grossa nave e non di una specie di zattera come racconta la tavoletta, ma se dobbiamo riflettere l’Arca non doveva navigare, non doveva andare da nessuna parte, doveva semplicemente galleggiare nel modo più sicuro per proteggere e portare in salvo il prezioso contenuto. Come Finkel ha detto riferendosi all’Arca rotonda “per quanto ne so, nessuno ha mai pensato a questa possibilità”.
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