Pet abuse: storia di un marito violento sul mio cane

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Pet abuse è il triste termine inglese, per chi non lo sapesse che sta ad indicare la violenza sugli animali. Un tema molto delicato e spesso sottovalutato perché considerato meno importante rispetto alla violenza su donne, bambini e uomini in generale.

Per questo motivo ho deciso di scrivere questo piccolo racconto che spero riuscirà a sensibilizzare tutti quanti.

Pet abuse.

Elise era ad attenderlo sulla porta, gli prese con entrambe le mani la pesante borsa in pelle e si allungò quel tanto da permettersi di baciarlo sulla guancia.

Lui le sorrise e a passi stanchi conquistò il soggiorno. Si adombrò nel vedere sul tavolinetto il cofanetto e le boccette degli smalti che lei prontamente sistemò negli spazi appositi, poi chiuse il cofanetto e lo portò con sé nell’altra stanza.

Un fischio prolungato fece drizzare le orecchie a Fez. Non si mosse. Elise gli fece cenno di andare. Fez la guardò con occhi imploranti. Un altro fischio lo fece alzare. La porta del soggiorno si chiuse sui suoi guaiti.

Elise finì di prepararsi ed uscì. In fondo quello era l’unico vizio di suo marito. Il suo lavoro le permetteva una vita più che agiata. Elise sapeva che per ogni privilegio c’è sempre un prezzo da pagare. Se poi a pagare le sue spese toccava a qualcun altro, meglio ancora.


Come avrete capito, parlando di pet abuse, l’unico vizio di questo marito era quello di usare la violenza contro il povero quattro zampe. Come spesso capita una donna impaurita mantiene il silenzio quando subisce violenze ma anche quando a subirle è il proprio figlio o l’amico domestico. Io personalmente non vedo alcuna differenza di fronte a questi orrori. Una persona capace di alzare le mani ad un cagnolino o ad un gattino dovrebbe essere trattato alla stessa stregua di chi usa la violenza contro un umano. Di conseguenza anche di fronte ai tribunali dovrebbe avere le stesse pene.

Purtroppo il pet abuse sarà sempre considerato un tema di serie B anche perché gli animali sono considerati come cose, basta guardare le norme delle assicurazioni.