Un pamphlet contro i luoghi comuni, l’ipocrisia imperante, il pensiero ingabbiato nel mainstream.
In una quarantina di capitoli con argomenti alti e bassi l’autore Daniele Poto demistifica pensieri e comportamenti ispirati a una filosofia di massa, troppo dipendente dai social network, dagli smartphone e dall’ortodossia. L’insensato revisionismo storico che porta alla distruzione di statue e miti del passato, senza un minimo di relativismo per la condizione dei nostri predecessori.
Un esempio? Con la chiusura dei bar alle 18 come si fa a fruire di un aperitivo alle 15 del pomeriggio se non stravolgendo il nostro ritmo metabolico. Una significativa piccolezza che è comunque spia di un comportamento alterato.Ma il testo allude a trasformazioni profonde. A come Mediaset ha stravolto l’immaginario collettivo degli italiani se è vero che il programma più visto dell’estate è stato Temptation Island.
Con la sottolineatura del grande successo del primo nel recente ballottaggio: pur perdente ha riscosso sei milioni di voti in più rispetto al precedente suffragio. E gli Stati Uniti sono il Paese dell’industria delle armi, quello degli eccessi anche di fronte a fenomeni giustificabili come il Mee Too e il Black Lives Matter.
Un po’ troppo di tutto. Significativo il retro di copertina:
I buoni siamo sempre noi, i cattivi sono sempre tutti gli altri”. N. F.
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