All’indomani della sua elezione a Presidente degli Stati Uniti, a Barack Obama fu consegnato il Premio Nobel per la Pace. Una mossa ovviamente preventiva per dirgli: dopo le guerre mosse dal tuo predecessore Bush, tu in Medioriente utilizza le armi della diplomazia. E in effetti così è stato: Obama ha impostato una politica estera morbida, anzi, inesistente. Una politica estera che ha generato luci ed ombre, per un’America che ha preferito concentrarsi internamente per riprendersi dalla crisi economica del 2008.
Donald Trump pure sembrava voler perseguire su questa strada, sbandierando lo slogan: “America first”. Tuttavia, i primi insuccessi – bocciatura della Magistratura del Muslim ban, mancata abrogazione dell’Obama care, rimozione di alcuni esponenti simbolo della sua squadra di Governo – gli hanno fatto cambiare presto idea, costringendolo a mostrare i muscoli. Prima bombardando la zona della Siria da cui sono partiti i razzi contenenti gas nervino contro i civili e ora muovendo le flotte militari contro la Corea del Nord.