Navalny avvelenato con NOVIČOK: è ufficiale. L’ospedale di Berlino Charité, dove è stato evacuato per cure il leader dell’opposizione russa, ha confermato l’avvelenamento di Aleksej Navalny riscontrando nel suo organismo il veleno «Novičok».
Intanto in Russia, il governo, che fino al primo Settembre ha negato l’avvelenamento affermando che sono solo “supposizioni provocatorie”, non ha ancora commentato la conferma. La TV propagandista si è impegnata a screditare l’annuncio della Charitè e del governo tedesco cercando di dimostrare che fosse una provocazione politica
I medici sono fiduciosi e ottimisti che Navalny sopravviverà, ma hanno affermato di essere preoccupati per le conseguenze del lunga coma. Intanto, la sera del 31 agosto è diventato vittima di un aggressione fisica un altro dissidente russo, il giornalista 22enne e attivista d’opposizione (membro di Russia del Futuro di Navalny) Egor Zukov che qualche giorno prima aveva affermato di sostenere i manifestanti in Bielorussia aggiungendo che anche in Russia ci sarebbe stata presto una situazione analoga. L’attivista, tramite i social network, dall’ospedale ha affermato di sostenere l’ipotesi che l’aggressione si tratta di un iniziativa politica.
Nel frattempo in Russia continuano manifestazioni a sostegno di Navalny.
La più grande riunione è avvenuta il 2 settembre con 10 mila manifestanti solo a Mosca. L’evento si è concluso la notte tra il 2 e il 3 settembre con 8 arresti e 112 multati. A sostegno di Navalny si è anche posizionato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy.
In Bielorussia invece la situazione rimane molto tesa. I manifestanti ormai sono oltre un milione. Si tratta delle proteste più importanti del ventennio. Il 12% della popolazione è per le strade contro il regime dittatoriale di Aliaksandr Lukashenka che stranamente unisce l’approccio ultra conservatore di destra con il nazionalismo di sinistra per un economia pianificata. La situazione è talmente difficile per il presidente bielorusso che già tra l’amministrazione presidenziale bielorussa e russa si è parlato di una possibile evacuazione di Lukashenka in Russia. Durante le proteste sono decedute già 6 persone e gli arrestati sono oltre 9 mila.
A sostegno dei manifestanti si sono posizionati l’Unione Europea, l’Ucraina, il Canada, l’Australia, la Georgia e gli Stati Uniti. Non riconoscono, invece, la presidenza di Lukashenka la Polonia, Lituania, Ucraina, Lettonia e Estonia. Considerano Svetlana Tsikhanouskaja legittima presidente della Repubblica Bielorussa