I senatori a vita sono un fardello che la riforma costituzionale che Renzi avrebbe dovuto far sparire (sostituiti da incaricati del Presidente della Repubblica per soli 7 anni). Persone esimie, in diversi campi, che sono fregiate di questo titolo a vita e che in taluni casi sono perfino risultati decisivi per il proseguo di un esecutivo (vedi Governo Prodi II). Ma che fanno registrare anche un bassissimo numero di presenze (in genere poco più del 10%, soprattutto perché già in là con gli anni).
Anche dopo la loro morte, però, presentano un costo per le nostre tasche giacché dobbiamo ai loro eredi delle laute liquidazioni. Il cosiddetto “assegno di fine mandato”, il tfr dei parlamentari che, nonostante gli importi, è calcolato su criteri molto simili a quelli dei “normali” lavoratori. Ecco i casi più clamorosi.
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