Alla riscoperta di Cristina di Svezia

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Cristina di Svezia, ribelle, eccentrica, spregiudicata, sono tanti gli aggettivi con cui è entrata nella storia. Sono tanti i motivi per essere considerata una protagonista della storia. Nata nel Seicento, fu una delle prime a convertirsi al cattolicesimo dal luteranesimo, una grande mecenate. Una figura leggendaria, che è entrata nella storia del cinema, interpretata da Greta Garbo. Nasce a Stoccolma il 18 dicembre del 1636, nel mezzo fella guerra, quella dei 30 anni. Il re aveva già perso due figli e sperava che la terza gravidanza fosse quella giusta.Inutile dire che sperava in … figli maschi.

Al momento della nascita presentava una ipertrofia iperclitoridea, che portò i medici a confondere la clitoride con il pene, solamente il giorno dopo fu dichiarata donna.

Un particolare questo che viene riportato in ogni dove si scriva e si parli di lei. La donna che visse per un giorno da uomo. La principessa ha lasciato un suo diario con la sua autobiografia, credo che sia il modo più corretto per capire la stravagante principessa. Sin da bambina aveva una avversione per tutto ciò che dicevano e facevano le donne, non sopportava il loro modo di vestire. Intanto il padre si impegnò ad offrirle una educazione maschile, insegnandole anche ad andare a cavallo. Sui resti del suo corpo sono stati fatti studi, escludendo che fosse intersessuale.

Di fatto è entrata nell’album delle principesse in maniera diversa.

Poliglotta, primo atto ufficiale firmato da lei la pace con la Danimarca, la sua corte fu paragonata a quella della Atene classica. Intratteneva un carteggio con Cartesio, tanto da impartirle lezioni. A causa del clima rigido Cartesio contrasse la polmonite tanto da morire dopo 10 giorni. Cristina di Svezia non si sposò mai, come leggiamo nella sua autobiografia, il matrimonio genera una subordinazione e lei non può sopportarlo, un uomo che usa una donna come un contadino usa i campi. Le biografie le hanno attribuito un amore lesbico per Ebba Sparre, la sua dama di compagnia. Nel 1654 lasciò il trono e a cavallo vestita da uomo, si diresse a Roma, dove fu battezzata dal Papa ALESSANDRO VII.

A Roma intrecciò amicizia con il cardinale Decio Azzolino, in alcune biografie diventa il suo amante, di certo viene nominato suo erede.

Cristina a Roma si stabilisce a Palazzo Farnese aprendo una accademia. In Francia scandalizzò la corte di Luigi XIV per il suo abbigliamento maschile. Tornò a Roma si stabili a Palazzo Riario, creando nuovamente un piccolo regno di feste e ricevimenti. Il Cardinale Azzolino muore tre mesi dopo di lei. La biblioteca della Cristina fa parte della collezione storica del Vaticano. All’interno del Vaticano il monumento funebre a lei dedicato, il suo corpo riposa nelle Grotte del Vaticano. Una principessa che è entrata nella storia,aprendo certamente la strada, combattendo contro pregiudizi e luoghi comuni, ispirando la Lady Oscar, una principessa  che meriterebbe nelle pagine dei libri di storia più spazio, soprattutto per il ruolo politico e per il suo impegno culturale.