Attacco Frontale di Andrea Donniaquio
Molto più del terrorismo internazionale, la filosofia del relativismo etico sta minacciando di colpire al cuore la nostra società che si basa su un insieme di valori cristiani.
L’occidente sarà in grado di reagire a questo potente e pericoloso attacco? Palesemente in questi anni il cristianesimo è attaccato fin dalle fondamenta. Non mi riferisco alla “guerra santa” scatenata dagli estremisti dello Stato Islamico contro i “crociati”.
Gli attacchi a cui mi riferisco che possono essere distruttivi per la nostra società. Giungono proprio da noi stessi, dagli abitanti di questo Occidente ricco e annoiato, che nella continua ricerca di qualcosa di diverso e della libertà di fare quello che più piace, reputa intollerabile questo insieme pur minimo di regole, spesso basate sui valori cristiani che ancora rimangono.
Le prove di questo processo di dissoluzione sono sotto gli occhi di tutti: emblematico in questo senso fu il rifiuto di inserire un riferimento alle radici cristiane dell’Europa nella Costituzione Europea.
Passando a cose più serie, va segnalato lo sforzo incessante di una parte della politica e di alcune lobby, per demolire le istituzioni bibliche basilari come la famiglia. In Irlanda nel maggio 2015 tramite referendum, i cittadini si sono espressi favorevoli alle nozze gay determinando l’ennesima sconfitta per i principi cristiani e portando di fatto a 14 il numero dei Paesi UE che regolamentano le unioni tra persone dello stesso sesso.
E nel mondo, ormai la legislazione è diffusa; negli USA i matrimoni gay sono legali in 37 stati. Ah, le meraviglie del progresso! Anche in Italia si cerca di raggiungere l’obiettivo con una legge approvata dal parlamento che riconosce tale procedura. Il fatto veramente preoccupante è che questo tipo di pensiero è diventato ormai maggioranza nel mondo occidentale. Questo significa che, in virtù del sistema democratico, può essere approvata anche la legge moralmente più abietta, purché abbia la maggioranza dei voti.
Questa situazione è in realtà figlia di un malinteso concetto di “diritti”.
Dalla originaria concezione di diritti come quell’insieme di libertà di cui deve godere la persona umana per sviluppare pienamente e degnamente la propria vita, base del concetto di “diritti umani”, si è passati ad una interpretazione più ampia che comprende libertà di fare praticamente qualsiasi cosa ci passi per la testa, purché non danneggi direttamente altri individui. La pratica dell’omosessualità e della convivenza di persone dello stesso sesso è ormai ampiamente tollerata e accettata in tutti i Paesi del mondo fatto esclusione per quelli Islamici. Ma che debba diventare anche un diritto, mi pare davvero un po’ troppo.
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