L’ errore della sinistra

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A forza d’imporre l’accoglienza selvaggia e censurare e punire chi ne esprime il parere negativo, nasce un collettivo rigetto, giustificato dagli eventi di violenze e aumento della delinquenza. A maggior ragione, l’imposizione crea inconsciamente un rifiuto a un qualcosa che non è possibile plagiarsi nell’intelletto collettivo in quanto la Sinistra, invece di integrare i presunti profughi, pretende che siano gli italiani ad integrarsi.

Infatti il presunto razzismo di cui vengono incolpati gl’italiani dalla Sinistra, non è altro che un rigetto politico dell’imposizione.

Nonostante che almeno il 70% della popolazione sia ormai satura di questa politica assurda di un misto buonismo e interesse, la Sinistra continua la sua strada con la folle idea dell’accoglienza selvaggia, nonostante il fallimento colossale dei centri di accoglienza. Una Sinistra che non è stata capace, assieme lo Stato, a creare un piano di integrazione che includa in primo luogo il far conoscere le regole agli ospiti e in un secondo luogo, ad insegnare un lavoro.

Invece, si è lasciato che la malavita prenda in carico questi presunti profughi ed insegni loro come vivere di crimine oppure essere sfruttati nei campi.

Quindi questo presunto razzismo degli italiani non è altro che una reazione all’imposizione e soprattutto alla situazione di degrado e violenza che si è creata.

I cittadini rimangono anche basiti dal sentirsi bastonati anche per una semplice multa, mentre queste persone pare abbiano la protezione divina… forse di Allah?

Necessita una svolta per far crescere la fiducia nel popolo in riguardo le istituzioni.

Anche gli italiani devono cambiare, devono avere più senso civico e riprendere in mano valori e tradizioni, essere più uniti riaprendo i comitati di quartiere che dovrebbero essere associati per estendere il malcontento e le idee ai governi che devono prendere atto dei voleri del popolo e non fare il contrario come la Sinistra che vuole solo imporre.

L’ errore della Sinistra di Nico Colani

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Nico Colani nativo di Genova. Si diploma elettricista e in elettronica ed in seguito la sua passione per il digitale lo vede applicarsi da autodidatta in informatica e sviluppo web, poi è titolare per vari anni di una piccola impresa di trasporti. Nico assiste al fiorire di periodi di grande boom industriale ed economico per l’Italia partecipando anche a varie attività sindacali per la tutela dei diritti lavoratori. Eterno pensatore e provocatore, Nico Colani si è sempre impegnato, attraverso vari mezzi di comunicazione come il suo blog decennale di satira “Guanot” e più recentemente con “Il Macigno” ad individuare i grandi paradossi sociali nella vita contemporanea fino ad estrapolarne le sue dissonanze. Il suo è non solo un invito a meditare, ma a sollecitare pareri al fine di aiutare la propria società a ristabilire gli equilibri sociali, culturali ed economici persi nei cambiamenti generazionali dove si è scelto di crescere e maturare senza consapevolezza storica e culturale del proprio paese di origine. Il suo motto è sempre stato “Ruit Hora”, ovvero “Il Tempo Fugge”. Isabella Montwright