Il bianco e il nero
Nella città di Colorandia, le persone hanno tutte nomi di colori perché ognuna di loro indossa vestiti sempre dello stesso colore; in città puoi trovare, quindi, qualsiasi colore tu voglia, dal rosso al rosa, dal blu al viola ma mai nessuno indossa il color nero, considerato da tutti un colore triste.
C’è solo una persona in tutta la città che si chiama nero, nessuno mai gli si avvicina ed è sempre tutto solo.
Un giorno il bianco, dispiaciuto dalla solitudine del nero, gli si avvicinò: “Perché sei vestito sempre di nero? Sei triste?”- chiese il bianco.
Il nero rispose: “Il nero mi rende più magro e carino. E poi non sono triste ma solo serio”.
“Ma non ti accorgi che nessuno mai si avvicina a te? Dovresti cambiare colore!”-ribattè il bianco.
A quel punto il nero disse: “Non bisogna cambiare per piacere agli altri, preferisco che si avvicini a me chi riesce ad andare oltre le apparenze. Voglio essere amico di persone che prima di giudicare qualcuno intendano conoscerlo, capire la sua storia, il perché dei suoi atteggiamenti, il motivo dei suoi pochi sorrisi e quello dei suoi tanti pianti. Vedi, ad esempio tu ti sei avvicinato, hai domandato senza fermarti alla prima impressione. Se a me piace vestirmi di nero non devo vergognarmene ma essere fiero di avere le idee chiare e di non imitare gli atteggiamenti altrui solo per farmi accettare. Deve vergognarsi chi emargina o si prende gioco del prossimo perché diverso da lui nel vestirsi, nel modo di comportarsi o addirittura perché non crede e non ama le stesse cose”.
Sentendo quelle parole, il bianco pensò che il nero aveva proprio ragione, bisogna prima conoscerla una persona e poi si può scegliere se essergli amico o no.
Da quel giorno il bianco si incontrò sempre più spesso con il nero per conoscerlo meglio e, oggi dopo anni, sono ancora grandi amici.
L’amicizia non è per tutti ma solo per chi riesce ad andare oltre.