La maledizione di Pablo Picasso: suicidati tutti i suoi cari

A raccontare il lato diabolico del grande artista ci pensa la nipote Marina.

1282

Se non avete mai sentito parlare della maledizione di Pablo Picasso rimarrete indubbiamente a bocca aperta.

Pablo Ruiz y Picasso, semplicemente noto come Pablo Picasso, è stato un pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale.

Considerato uno dei maestri della pittura del XX secolo. Nato a Málaga, il 25 ottobre 1881 e morto a Mougins, l’8 aprile 1973, è ancora oggi oggetto di mistero per molte sue opere; molte delle quali sparse per il Mondo e ancora oggi rinvenute continuamente.

Ma Picasso non è stato solo l’artista geniale decantato in tutto il Mondo. Nasconde infatti un lato oscuro che solo oggi una sua nipote, Marina Picasso, 60enne, ha deciso di raccontare. Ecco la storia che pochi conoscono.

Quali sono i retroscena che si nascondono dietro alla maledizione di Pablo Picasso?

Sembrerebbe che più Picasso respingeva i suoi familiari più questi ultimi soffrivano perché desideravano la sua approvazione. Al punto che la nipote Marina ha definito questa situazione come “Il virus Picasso”. La lista dei suicidi, infatti, è molto lunga e continua anche dopo la sua morte. Il nipote, Pablito, si suicidò con una bottiglia di candeggina. Il figlio Paulo, invece, morì devastato dall’alcol. La moglie Jacqueline, invece, si sparò un colpo alla tempia…

Il ricordo amaro della nipote Marina sulla maledizione di Pablo Picasso.

Quando Marina aveva sei anni, ogni settimana faceva visita al nonno Pablo Picasso. Si presentavano nella sua grande villa di Marmo a Cannes, ma ad attendere lui ed il fratello Pablito non c’erano abbracci e baci calorosi. Il maggiordomo infatti apriva la porta e chiedeva immediatamente ai familiari se avessero un appuntamento con il maestro. In caso negativo venivano lasciati attendere fuori e spesso costretti a ritornare a casa. Pablo Picasso, infatti, non aveva mai tempo per loro. Anche quando il pittore li riceveva, l’atmosfera non era tra le più piacevoli. I bambini erano terrorizzati da queste visite.

CONTINUA A LEGGERE