Lasciare il lavoro e scappare? L’idea di prendersi una pausa, temporanea o denifitiva, dal nostro noioso e stressante lavoro di ufficio passa per la testa di tutti noi centinaia di volte nel corso di un anno.
Ci capita spessissimo ormai di leggere articoli su blog o gironali che raccontano la storia di coraggiosi ragazzi o ragazze che mollano il lavoro e decidere di guadagnare viaggiando. Vorrei dunque evitare di ripetere quanto già riportato.
Quello che volevo sottolineare è la reazione dei lettori che rispondono, nella maggior parte dei casi, accusando queste persone di essere ipocrite e dichiarando che alcune scelte se le possono permettere solo pochi fortunati. La domanda che in molti pongono aggressivamente è: “Ma come fai a campare, come si arriva a fine mese se devi pagarti i biglietti aerei gli alberghi ed i ristoranti?”. Ammetto che mi è stato difficile trovare delle risposte concrete al netto di alcuni casi in cui questi coraggiosi ammettono di pagarsi le spese con il loro blog.
In linea teorica, senza ipocrisia, se veramente si desidera qualcosa, in assenza di pesanti vincoli personali, i sogni si possono raggiungere. Così come riportato nel libro di Simone Perotti “Adesso Basta”, per fare questo serve una strategia basata sul tempo. Si deve pianificare l’uscita dal lavoro in anticipo e questo richiede alcuni anni di preparazione basata sul risparmio e sul sacrificio personale.
Quindi basta sia con l’ipocrisia di chi dichiara di avere i segreti del successo, sia con l’invidia di chi guarda agli altri sempre con sospetto. Allora BombateGiù con i vostri sogni e non lasciateveli scappare.
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