Sala di attesa

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Una sala di attesa tre per tre con nel mezzo un tavolinetto con le riviste mensili dell’arma.

Dai vetri antiproiettili montati su un muro divisorio di cartongesso, il carabiniere ci osserva. Il modulo per gli smarrimenti l’ho compilato ma per me nessuna chiamata. Alla mia destra un paio di pregiudicati tatuati attendono per firmare, di fronte ho una coppia di ragazzetti che si sbaciucchiano e più passa il tempo, più si ammucchiano e io non so se guardare loro o girarmi verso i tatuati. Alla fine mi metto a fissare il carabiniere.

Un armadio si avvicina alla portineria.

“Devo firmà.”

Il carabiniere gli fa cenno di sedersi. Lui nel girarsi inquadra i ragazzi pomicioni. Punta bene i piedi e sbarra gli occhi.

“Aò e che dobbiamo fa? Fori!” dice mostrando l’uscita con l’indice puntato.

I ragazzi dopo il primo momento di incredulità, sciolgono l’avvinghio e si defilano.

Soddisfatto occupa i loro due posti.