La connessione 5G fa male? Cos’è la connessione 5G e come funziona? Viviamo in un Mondo sempre più connesso e presto lo sarà totalmente. Tanto da realizzare la cosiddetta Internet of Things. Tradotto in Internet delle cose. Quindi, oltre alle auto e agli elettrodomestici, già una realtà, saranno connessi ad internet tramite microchip anche piante, animali, pannolini per bambini, cartoni del latte, spazzole per capelli, vestiti e scarpe.

Tutto ciò presuppone una connessione internet veloce. Ed ecco che presto la connessione a velocità 5G sarà una realtà obbligatoria, anche nel nostro Paese. Del resto, anche le partite di calcio sono trasmesse in streaming tramite DAZN. E abbiamo letto e sentito le lamentele di molti tifosi in quanto si vedono a scatti e con ben 2 minuti di ritardo. Ma presto, quando la linea 5G sarà una realtà su tutto il territorio nazionale, ci accorgeremo della sua fluidità.

Già, ma a quale prezzo? I rischi per la salute sono molto alti. Del resto, già 2G, 3G e 4G hanno dimostrato gravi effetti sulla salute per l’uomo. E così, esiste un appello sottoscritto da 170 scienziati, medici e organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo chiede all’ONU, all’OMS, alle istituzioni dell’Unione Europea di bloccare lo sviluppo della tecnologia 5G, anche nello spazio, in attesa che si accertino i rischi per la salute dei cittadini.

Ma quali sono i rischi per la salute legati alla connessione in 5G? Quando arriverà in Italia? Vediamo di seguito se la connessione 5G fa male veramente.

La teoria è che le radiazioni emesse dalla connessione 5G siano cancerogene per l’organismo. A sostenerlo è l’organizzazione mondiale per la sanità (OMS). In realtà non è la connessione 5G fine a se stessa ad essere ritenuta pericolosa ma tutte le radiazioni non ionizzanti. L’OMS chiede quindi che vengano effettuate altre valutazioni e ricerche indipendenti prima che possa essere rilasciata in commercio la tecnologia 5G.

Qualora vogliate saperne ancora di più, in maniera scientifica, potrete leggere la moratoria firmata da 170 scienziati di 37 paesi differenti.

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