La società del pensiero unico

Oggi è vietato il solo criticare il prodotto pubblicitario del momento che ti becchi dell'invidioso.

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Nella nuova società che si va creando, cioè la società del pensiero unico che altri stanno costruendo per noi, indipendentemente dal fatto che siamo d’accordo o meno, sembra un reato il solo criticare qualunque persona appaia sui mass-media, specie se incapace e falsa.

Ormai rischi come minimo una querela se solo accenni al fatto che qualcuno “è stato messo sul palco”, laddove una volta si chiamavano raccomandati o almeno si poteva dire che quello ha avuto la spintarella giusta, le conoscenze giuste per emergere velocemente. Oggi è vietato il solo criticare il prodotto pubblicitario del momento che ti becchi dell’invidioso. A volte ho fatto notare con dovizia di prove che venivo copiata da gente che si arricchiva con i frutti del mio lavoro, dal Pd, dove sono stata dieci anni, alla letteratura, al mondo dello spettacolo. Essendo un’indipendente posto molto, forse troppo sul web e così spesso sono finita copiata, mentre altri si arricchivano e ricevevano premi alle mie spalle.

Ma guai a criticarli, rischi di venire sbranato sui social in cinque minuti. Ricevi calunnie e insulti e tu sì che non ti puoi difendere, non avendo i soldi per pagarti un avvocato.

Oltre il danno la beffa. Ma c’è anche di peggio! Nella società del pensiero unico, dove pochi colossi internazionali controllano buona parte del mercato editoriale e in Italia sfornano soltanto cloni di altri personaggi più o meno famosi all’estero, ormai si è giunti all’apoteosi dell’omologazione sociale, in quanto ti è vietato persino di dire: quello non mi piace, quello per me non sa cantare, non sa recitare, quella è scarsa. Nemmeno il giudizio di gusto ti è più consentito. Kant si sta rivoltando nella tomba da tempo, e se questo sistema truccato, che regala followers e soldi a palate ad alcuni stra-pubblicizzati, mentre umilia con bricioline e risatine dietro tanti altri, finalmente si ribaltasse da sé e ritornasse di moda il buon vecchio libero arbitrio?

Mi illudo forse, ma almeno quello non costa niente.

A volte il tempo fa un po’ di giustizia, condannando all’oblio certe meteore miracolate senza senso. Magari un giorno ritornerà di moda il curriculum vitae e la gente veramente brava.


La società del pensiero unico – Articolo di Monica Ravalico