La Stella Cometa: tra miti e razionalità!

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Uno dei simboli più importanti del natale racchiude a sé una contraddizione scientifica, o forse un’analogia di quella che potrebbe essere stata la magia dell’Onnipotente.

A cura di Giuseppe Salemi.

Una cometa è un corpo massivo relativamente piccolo composto prevalentemente da ghiaccio (maggiormente da H2O, CH4 e CO2). Vengono considerate “palle di neve sporche“, o, addirittura, varie correnti di pensiero le vedono come residui della nebulosa, che formò, a suo tempo il Sistema Solare. Il nome deriva dal greco antico che significa chiomato. Il ciò voleva andare a descrivere la forma della scia (la coda), che dava l’impressione di essere molto simile ad una lunga chioma.

La coda è la caratteristica primaria della cometa in quanto è la parte splendente del corpo celeste causata dalla ionizzazione del vento solare. Essa si forma dalla pressione di radiazione del Sole agente sulla chioma. La dicitura “Stella Cometa“, quindi, racchiude a sé una grossa contraddizione, nonché quella di mettere insieme due sistemi (stella e cometa) incompatibili fra loro.

La stella è un corpo molto più grande della cometa, e inoltre ha vita, comportamenti e composizioni ben diversi.

E’ anche vero che, il termine ha un significato simbologico, distante dal concetto razionale dello stesso, infatti è visto come il simbolo che guidò i magi verso la grotta di Betlemme… per quei tempi le stelle erano viste come “creature superiori dotate di grande forza spirituale“. La nascita di Gesù voleva, appunto, rappresentare che il messia che era arrivato, e per molti teologi non è impossibile che, essendo una profezia avverata, dal vecchio testamento biblico, l’uso della “Stella Cometa” era utilizzato a scopo artistico. Curiosa, invece, la visione dei Testimoni di Geova che vedono la Stella come un segnale mandato da Satana e che la figura dei magi che non corrispondeva ad una casta di re o sacerdoti ma a degli stregoni-astrologi, professioni non viste bene da Geova.

La simbologia non ha, però, fermato la scienza. L’astronomia ha voluto descrivere il fenomeno descritto nel vangelo di Matteo.

Il tutto lascia presagire che ci possano esser stati eventi planetari eccezionali – come il passaggio di una cometa dalla coda fluorescente – o congiunzioni planetarie. Essendo un tempo uomini dotati di grande senso dell’orientamento, i magi si sarebbero orientati grazie alla lettura delle coordinate stellari (nonostante cambiassero continuamente per rotazione terrestre), tenendo come riferimento la stella polare, ch’era sempre fissa! Ciò li condusse prima a Gerusalemme e poi a Betlemme. Strano rimane il messaggio in cui Matteo scrive che nel brevissimo tratto fra le due città la Stella li “precedeva”!

Secondo Keplero la congiunzione planetaria e la cometa avrebbero dato insieme informazione e direzione per la via. Studi recenti dimostrano che si è fatta sempre più solida l’ipotesi che sia stato un avvenimento astronomico dovuto a supernove: nel 1977 un gruppo di astronomi inglesi sono riusciti a risalire a tracce di esplosioni ampliando la ricerca sullo studio di documenti riguardanti osservazioni asiatiche fatte nel 5 a.C.; un’ipotesi più recente descrive – addirittura – che la “Stella Cometa” fosse un’ipernova, di cui era stata scoperta qualche traccia sulla galassia di Andromeda (alcuni scienziati osservarono che una supernova in Andromeda ha un che di misterioso, rispetto a ciò che si riporta nel vangelo di Matteo: perché la stella doveva fermarsi proprio sopra Betlemme?).

L’intreccio tra religione e scienza è parte del nostro tempo. Non mancano critiche e prese di posizione sulla vicenda. A dire il vero, oggi – pare che – la questione sia più placata in quanto molte persone hanno messo da parte la questione dello “schieramento religioso” godendone al meglio la magia e l’unione del Natale.

Fra i più simpatici battibecchi, si ricorda quello del 2014 in un’edizione del Tg4 in cui il giornalista Buffa commentò l’atterraggio della sonda Rosetta sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko così:

“la cometa “è solo un sasso. Gli scienziati? Quasi gli unici a eccitarsi. […] è dal 2004 che l’Ente spaziale europeo lavora per rovinarci l’immagine della stella natalizia”.

Per cui abbandoniamo i complessi e abbandoniamoci al mistero di questa festa.