Mercato del Litio dall’illusione del boom alla cruda realtà

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La febbre da auto elettrica sembrava dover mettere le ali al mercato del litio, ma le previsioni si sono rivelate molto più ottimistiche della realtà. Dopo il raddoppio del prezzo tra il 2016 e il 2017, infatti la quotazione del metallo alcalino color argenteo è andata in netto ribasso. L’ultimo duro colpo è arrivato dal pesantissimo flop in Borsa di due colossi del settore, Ganfeng e Livent.

La delusione sul mercato del Litio

Nei primi giorni di ottobre c’era molta attesa per il debutto di Ganfeng Lithium a Hong Kong e quello di Livent a New York. Due borse distanti, dove le due aziende però hanno vissuto la stessa amara delusione. Se prendiamo una qualunque buona piattaforma trading online gratis possiamo osservare i dati in merito. Il colosso cinese che rifornisce Tesla, Bmw e LG Chem ha perso addirittura il 29% sul listino di Hong Kong (a nulla gli è servito rinviare la quotazione nella speranza che le condizioni di mercato fossero più propizie). Poche ore dopo l’azienda americana Livent, scorporata da FMC Corp, è invece scivolata di oltre il 4%. Visti i precedenti, non c’è da stupirsi se un altro big del settore, la cinese Tianqi Lithium, tremi al pensiero della sua imminente IPO.

Quello che sta tradendo le attese del mercato del Litio sono i fondamentali economici. La febbre da auto elettrica aveva fatto raddoppiare di prezzo del metallo alcalino tra il 2016 e il 2017. Esso è infatti indispensabile per la costruzione delle batterie dei veicoli. Ma proprio questa corsa frenetica ha fatto aumentare enormemente la produzione mineraria, con la conseguenza che l’offerta di metallo ha assorbito tutta la domanda. L’indice Bmi, che riflette i prezzi globali, segna un ribasso dell’8% con il MACD indicatore trading che punta deciso al ribasso. Addirittura in Cina il valore del carbonato di litio si è dimezzato.

La speranza per il mercato del Litio deriva soprattutto dalle innovazioni, come ad esempio quella degli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, che hanno studiato una nuova batteria al litio creata a partire dal biossido di carbonio delle centrali elettriche. In pratica la nuova batteria al litio mangia la CO2.