Rally del petrolio finito. Il mercato ha sorpreso un’altra volta

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Rally del petrolio finito? Ancora una volta i mercati si sono dimostrati imprevedibili, e per questo molto insidiosi. Qualche tempo fa in pieno rally del petrolio, molti analisti pronosticavano una corsa del barile di oro nero fino a quota 100 dollari. Magari l’ottimismo era eccessivo, ma erano davvero tantissimi quelli che almeno ipotizzavano una quota 90 “facile”. E invece il mercato s’è rovesciato ancora.

Rally del petrolio finito? Perché questa marcia indietro?

La corsa della quotazione del petrolio ha rallentato, e anzi ora molti la dichiarano già finita. Volendo usare l’ironia, si potrebbe dire che questo rally ha finito la… benzina. Basta un qualunque buon sito per trading online per vedere che il WTI è sceso verso i 65 dollari mentre il Brent ha nuovamente perso la quota 80 dollari. Ma non c’è troppo da stupirsi. A ben guardare infatti, la situazione globale lasciava presagire tempi duri anche per l’oro nero.

Finora la grande corsa del greggio era stata alimentata soprattutto da fattori geopolitici, quelli che fanno felici gli amanti della strategia scalping trading (ovvero guadagnare dai repentini sprint dei mercati). In particolare la tensione tra Stati Uniti e paesi del Medio Oriente ha avuto un peso specifico enorme nel determinare il rally delle quotazioni. Tuttavia, queste faccende non tengono in considerazione la grande capacità degli Stati Uniti di immettere sul mercato tanto, tanto shale oil. Proprio questa capacità potrebbe innescare un nuovo squilibrio domanda/offerta, innescando nuovamente una situazione di sovra-produzione. L’estrazione Usa a giugno ha raggiunto nuovi record storici e potrebbe toccare altri massimi in futuro. Di conseguenza, i prezzi vanno giù.

Il nodo della questione sta nella capacità degli USA di andare a colmare quel vuoto lasciato volutamente dal OPEC (che ha ridotto la produzione) e dalla contrazione dell’export dal Venezuela. Questi vuoti spesso impiegano anni ad essere colmati. Per questo motivo molti ritengono che se adesso la domanda continua a eccedere rispetto all’offerta, in futuro lo scenario potrebbe capovolgersi. La traiettoria di crescita dello shale americano, alla fine, creerà dei problemi al mercato”.