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La lunga e meticolosa toeletta del maschio contemporaneo.

Come recita il titolo dell’articolo, la toeletta del maschio contemporaneo è lunga e incredibilmente meticolosa.

Intanto faccio una piccola premessa: l’idea di scrivere su questo argomento mi è venuta in seguito all’ osservazione diretta della toeletta del mio fidanzato, ma anche dai racconti piuttosto comici di alcune amiche anch’esse accoppiate. Dopo un attento esame delle mie fonti ho tratto la seguente conclusione: il primo posto sul podio nella categoria Cintura nera di toeletta strategica spetta ormai agli uomini. Noi donne abbiamo perso il primato, e spesso non ci troviamo nemmeno al secondo o al terzo posto, sbaragliate da cani e gatti col pelo liscio, fluente e lucido come noi possiamo soltanto sognare.

Primo step della toeletta maschile: la doccia.

Sai quando iniziano, ma non sai quando finiscono. Se malauguratamente tu e il tuo boy dovreste andare a cena fuori, sarebbe meglio prepararsi prima di lui, o si rischierebbe di andare al ristorante in tuta e con la molletta arancione da casa sui capelli. Questa doccia è infinita, anzi non è una doccia, è un percorso benessere. Qualora provassi a entrare nel bagno, ti arriva questa ventata di vapore che ti apre tutti i pori e ti fa la black mask in zero secondi e mezzo. E se, invece, avessi il raffreddore ti passerebbe subito, altro che zenzero. Vedi i contorni del wc e del bidet sfumati, a un certo punto potresti avere un miraggio. Meglio scappare da quell’inferno dantesco, a meno che non si voglia eliminare qualche tossina. In quel caso si può sostare per qualche minuto, ma non di più. Interrompere la toeletta del maschio contemporaneo potrebbe creare qualche fastidio. Al maschio.

Terminato il bagno turco, ecco il secondo step: asciugarsi.

Si possono utilizzare l’accappatoio o il telo da bagno, ma ricordate, entrambi usciranno devastati da questo procedimento. Bagnati fradici come se qualcuno avesse loro lanciato secchiate d’acqua ripetutamente. Non si spiega come mai tu, donna, riesci a tamponarti con molta tranquillità, lasciando il telo appena umido ma facilmente riutilizzabile, e lui, uomo, lo infradicia talmente che ci potrebbe innaffiare il Sahara dopo. Boh.

Terzo step: l’ acconciatura.

Questo è un passo molto delicato della toeletta maschile. Non importa se il boy in questione ha la chioma di Slash o quella di Claudio Bisio. Mezz’ora buona sarà in ogni caso dedicata ai capelli. Se poi si tratta di dare forma a un ciuffo, addio. La mezz’ora raddoppierà. Il phon ruggisce come non mai, mentre il maschio con la mano sapientemente dirige il capello verso la direzione desiderata. Una volta asciutto, si prosegue spruzzando il pelo con tre prodotti diversi, uno idratante uno anti-crespo e un altro ancora super-volumizzante. Gia dopo questi tre trattamenti, il ciuffo è cresciuto di mezzo metro circa. Ma non è ancora abbastanza. Manca il gel. Ovviamente, non un solo tipo di gel, e assolutamente non il caro vecchio Prokrin che comprava vostra madre per i vostri fratelli. Ve lo ricordate? Quel barattolino blu azzurro mare con all’interno quella massa melmosa e appiccicosa che nemmeno dopo cinque lavaggi riuscivi a togliere. I capelli restavano immobili tipo lampione, potevi usarli per dare pugni e schiaffi all’occorrenza. Ma no, la toeletta del maschio contemporaneo prevede l’impiego della cera super-modellante, della spuma extra-volume e dei cristalli liquidi attiva-particelle-di-luce. E il ciuffo si innalza di un altro metro circa, ci si potrebbe fare un ventaglio.

Quarto e ultimo step: il deodorante.

Secondo me quando si spruzza il deodorante il maschio contemporaneo ha in mente qualche immagine di qualche vecchia pubblicità della Neutro Roberts o della Gillette, se no non si spiega. Per intenderci, gli spot dove lo strafigo di turno, rigorosamente a torso nudo, acchiappa il deodorante e se lo piazza a tre metri di distanza, poi comincia a vaporizzarlo ovunque tranne che sotto le ascelle, formando una nube chimica che ammazzerebbe una intera popolazione. Il tutto con uno sguardo fiero da seduttore consumato, tanto consumato che può permettersi di uscire con le ascelle maleodoranti, a quanto pare. L’importante è che tutto il resto profumi, caviglie comprese. Allo stesso modo, la toeletta del maschio contemporaneo si conclude cosi: deodorante posizionato il più lontano possibile e vaporizzato sul torace, sulle mani, sull’ombelico, ovunque insomma. Soltanto alla fine un piccolissimo e brevissimo spruzzo sotto l’ascella, questione di mezzo secondo, forse meno, giusto perché siamo a luglio e si potrebbe sudare.

Cosi` termina la toeletta, e finalmente si può entrare a fare la pipì, dopo averla trattenuta per due ore circa.

Prima, tuttavia, è meglio far arieggiare il locale, o penetrare munita di maschera di ossigeno, che con tutto il deodorante spruzzato si potrebbe fare un buco nell’ozono.

Francesca Pola

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