Non bisogna produrre plastica. Basta consumismo sfrenato: quanta roba inutile viene acquistata? Non si dà significato all’esistenza semplicemente possedendo più beni possibile. Non si tratta infatti di smettere di contribuire all’economia ma, più semplicemente, di non contribuire al consumismo, alla logica cioè tutta incentrata sul binomio produzione-consumo.

Vivere una vita semplice non vuol dire isolarsi dal mondo, anzi, liberarsi dai vincoli opprimenti del consumismo può essere un modo per ricongiungersi a quello che più propriamente è il nostro posto nel mondo. Nella smania del momento ci si è dimenticati che la felicità è una scelta interiore e non una merce da comperare e che il segreto sta nella capacità di godere delle cose che si possono avere.

Tutto questo presuppone un cambiamento radicale della politica, ma, prima ancora, è necessaria una conversione del modo di pensare e di agire delle singole persone e occorre che ognuno faccia la propria parte…

Gli oggetti che compriamo hanno una vita sempre più breve. Quindi produrre e consumare meno non solo si può, ma si prospetta come l’unica scelta davvero economica.

Siamo cresciuti in case dove la lavatrice della nonna funzionava ancora benissimo e ce la tenevamo 15 anni, mentre ora dopo 24 mesi, la durata della garanzia, una mattina ci svegliamo con la cucina allagata, le guarnizioni saltate e la centrifuga da sostituire: però il ricambio costa un sacco, così la manodopera, conviene comprarne una nuova, non è un caso: gli oggetti sono progettati non per durare, ma per rompersi dopo un periodo calcolato di tempo. La decrescita e il localismo possono essere l’unica via per salvare il pianeta dai disastri causati dalla globalizzazione come dice Serge Latouche più antropologo sociale e filosofo che economista, un vecchio operaista, un po’ ecologista, un po’ terzomondista, un po’ ideologo di un nuovo umanesimo.il declassamento prematuro di un oggetto da parte della pubblicità e della moda.

il mondo si salverà solo se durevolezza dei prodotti, riparabilità, e riciclaggio prenderanno il posto dell’usa e getta.

L’ideologia dell’usa e getta ora deve lavorare sul riciclo e sullo smaltimento e sul risanamento!

IL FUTURO E’ DEI GIOVANI ! forse ci stanno pensando!

La società dei consumi ha bisogno di consumatori servili e sottomessi .

Invece dobbiamo arricchire lo sviluppo sociale ed umano, sviluppando la propria vita interiore, privilegiare la qualità della relazione con se stessi e con gli altri a detrimento della volontà di possedere degli oggetti che a loro volta vi possiederanno. Cercare di vivere in pace, in armonia con la natura, non cedere alla propria violenza, ecco la vera forza. Coerenza, le idee sono fatte per essere vissute ,se non siamo capaci di metterle in pratica, serviranno solo a far vibrare il nostro ego. Siamo tutti a bagno nel compromesso, ma cercheremo di tendere alla maggior coerenza. È la scommessa della credibilità dei nostri discorsi.

Cambiamo ed il mondo cambierà.

Non bisogna produrre plastica se poi non si sa smaltire o riutilizzare.

Articolo e immagini di Anna De Rosa